Tanto peggiore e disastrosa è la situazione economica, quanto più deve essere potente la capacità intellettuale. Abbiamo la ventura di appartenere ad un'epoca difficilissima che però concede, nascosta in mezzo a un'infinita quantità di ciarpame, un'infinita possibilità di cultura gratis. I grandi classici in E-book sono gratuiti, su Youtube si possono trovare intere lezioni. 
La crisi economica può toglierci l'anima solo se lo permettiamo.
Più siamo poveri più studiamo.
Impariamo a memoria il canto più amato della Divina Commedia (c'è su internet gratis con tutti i commentari), nessuno ce lo potrà togliere e averlo imparato ci avrà reso meno predisposti a una demenza e ci avrà ridato il senso della bellezza e quello delle proporzioni.

Una mente che ogni giorno apprende diventa incredibilmente forte. Maggiore è la pressione del mondo, maggiore il numero di ore di studio. Dove prendere il tempo? Basta guardare con attenzione il televisore, localizzare dove il cavo elettrico entra nella spina e tirare indietro di tre cm. 


In questa lettera Nicolò Machiavelli parla della sua miseria, della difficoltà delle sue giornate piene di fango e di loto (in italiano arcaico sta per sozzura), e quando finalmente torna al suo scrittoio si riveste di abiti regali, diventa un re, mentre entra nelle antiche corti, cioè legge e apprende e la cultura è il suo cibo, un cibo per cui è nato. 

“Venuta la sera, mi ritorno in case, et entro nel mio scrittoio; et in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango et di loto, et mi metto panni reali et curiali; et rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolemente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio, et che io nacqui per lui”.
(Niccolò Machiavelli, Lettera a Francesco Vettori)

Quindi siate testardi. Se a disperazione sembra sommergere tutto, se la vita è ogni giorno più arida e dura: quello è il momento di imparare il latino. 

Cominciamo con il sistema globale.
Leggere una frase in latino e poi in italiano così si prende confidenza.

Talis est quisque qualis eius dilectio est. Terram diligis? Terra eris. Deum diligis? Quid dicam? Deus eris? Non audeo dicere ex me; Scripturas audiamus: Ego dixi: dii estis et filii Altissimi omnes.

Ognuno è tale e quale il suo amore. Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio? Che dirò? Sarai Dio? Non oso dirlo, ma ascoltiamo la Scrittura che dice: Io ho detto: Siete dèi e figli dell'Altissimo (Sal 81, 6). S. Agostino (In Io. Ep. tr. 2, 14)