Perché la bandiera della bandiera ebraica non deve esserci ai cortei del 25 aprile: quella bandiera ricorda la legittimità dell’esistenza dello Stato di Israele..

Nessun paese arabo ha mai sviluppato una ricerca storiografica. Non esistono le facoltà universitarie per farle, non esiste il metodo. Esattamente come non esiste ricerca scientifica: la storiografia in effetti è una scienza. Unica eccezione è un impegno nella ricerca tecnologica di tipo militare (atomica pachistana, atomica iraniana) di seconda mano, però, su tecnologia straniera, in genere russa o cinese.

Vi è in compenso una larghissima diffusione di una metastoria, un’interpretazione fantastica e completamente falsa di quello che è successo ad uso dell’ideologia religiosa e nazionale. Questa fantastica metastoria sta invadendo sempre di più i media e i testi occidentali nelle scuole.

Una lettura deformata dei fatti porta all’accusa dello Stato sionista “creato” da potenze occidentali e USA per levarsi gli ebrei di torno e per i sensi di colpa della Shoah. All’Europa e agli Stati Uniti mai è venuto in mente di muovere un dito per gli ebrei. Gli USA hanno osteggiato la nascita dello Stato di Israele. La potentissima lobby dei petrolieri statunitensi è sempre stata violentemente anti israeliana: per evitare di inimicarsi, con conseguente aumento del greggio, i grandi produttori di petrolio. Gli Usa non hanno nemmeno riconosciuto Israele alla sua nascita. La lobby del petrolio impedì a Truman di farlo. Solo un vecchio Churchill senza più potere, che pure anche lui per antisemitismo si era fatto sentire, ormai senza alcun potere parlò a favore dell’esistenza dello Stato di Israele.

La nascita di Israele non fu dovuta alla “benevolenza” nei suoi confronti degli Stati europei per compensare la Shoah: la benevolenza degli Stati europei era zero e della Shoah non fregava niente a nessuno. De Gaulle non voleva nemmeno sentirne parlare. Non fregava niente a nessuno dal punto di vista politico, non fregava niente a nessuno dal punto di vista intellettuale: “Se Questo è un uomo” fu rifiutato dalla Einaudi esattamente come libri analoghi furono rifiutati da altri editori.

Fu solo negli Anni ’50 e ’60, quando l’URSS dovette spostare l’attenzione dai suoi Gulag, che si scoprì la Shoah. Piangere la Shoah, tanto non era un problema, ormai erano morti, permetteva inoltre di aggredire Israele, che invece proteggeva ebrei vivi, evitando l’accusa di antisemitismo. La Shoah inoltre permise e permette di separare ebrei perbene, quelli in coda davanti alle camere a gas con i loro bambini, che ci hanno dato la possibilità di fare tanti bei film, ed ebrei cattivi, quelli che i loro figli li difendono a mitragliate. Inoltre questa fantastica metastoria trasforma Israele in uno Stato coloniale, uno Stato quindi formato da una madrepatria occidentale che sposta i suoi cittadini su un luogo non occidentale.

La nascita di Israele fu il premio per essersi schierato al fianco agli Alleati, così come la Dalmazia, che era italiana, fu data alla Jugoslavia perché aveva combattuto al fianco agli Alleati e fu tolta all’Italia che era stata una potenza dell’Asse. La città dove è nato Kant non è più un pezzo della Germania perché sempre, all’insegna del diritto internazionale, chi combatte dalla parte sbagliata perde il territorio.

La verità è che Israele non è stato “regalato” dalle potenze europee, ma conquistato dal valore della Brigata Ebraica, 60.000 uomini su una popolazione di mezzo milione di abitanti, un israeliano su 10, calcolando anche donne, vecchi e bambini, un israeliano su tre calcolando solo gli uomini validi, ha combattuto contro il nazifascismo. I palestinesi all’opposto hanno combattuto con il nazifascismo, titolari anche con i bosniaci di una divisione delle SS, la Tredicesima. Negli Anni ’40 la bandiera palestinese era una svastica.

È stato un patto rispettato. Israele l’hanno conquistato gli israeliani con il sangue della Brigata Ebraica.

La tragedia è che a quel punto si è inventato il popolo palestinese, e l’invenzione del popolo palestinese è verbalizzata in questo senso anche dai capi di Al Fatah e di Hamas: noi siamo in tutto e per tutto arabi, non appena Israele sarà distrutto torneremo a fonderci con la grande Nazione araba.

Se gli italiani avessero rifiutato di accogliere i profughi dalmati (sono stati riassorbiti nel giro di una decina di anni) e li avesse rinchiusi in campi profughi al confine di Trieste, ci sarebbe una questione dalmata.

La tesi di Israele quale Stato coloniale fatto dall’Europa e dagli USA è la fantastica geopolitica su cui sono fondati i deliri di Iran, palestinesi, Al Qaida, Isis, ma anche di tutti i paesi arabi cosiddetti moderati, semi-moderati, molto moderati che di più non si potrebbe, moderati un pochino ma non toccatemi la sharia.

 

Libri Consigliati

“Fascismo Islamico”, di Carlo Panella (Rizzoli)

“Il complotto islamico”, di Carlo Panella (Lindau)

“Eurabia”, di Bat Ye’or (Lindau)

 

Nel frattempo ricordiamoci chi ha combattuto e dove

Oriana Fallaci, staffetta partigiana di Giustizia e libertà.

Primo Levi, Giustizia e Libertà.

Dario Fo: repubblica di Salò (ma non lo sapeva: con tutte quelle divise credeva fossero i boy scout, per questo non lo ha mai detto. La cosa mostruosa è che Dario Fo abbia denunciato i primi giornalisti che hanno osato dire la verità su di lui: il coraggio di fare il disertore non l’ha avuto, quello della libertà nemmeno. Dario Fo, fascista combattente, ha guidato mostruosi cortei che hanno festeggiato il 25 aprile bruciando bandiere degli Stati Uniti e di Israele. A tutte le famiglie delle migliaia di uomini morti sul suolo italiano il ringraziamento del fascista Dario Fo e dei fascisti dei centri sociali).

Gunter Grass: SS (ma non lo sapeva: con tutte quelle divise credeva fossero i boy scout, per questo non lo ha mai detto).

Guido Pasolini, fratello di Pier Paolo, partigiano, massacrato nel ’44 con tutta la sua brigata a Porzius da partigiani comunisti. I partigiani comunisti cominciarono a sterminare gli oppositori già nel ’44, soprattutto altri partigiani: persone coraggiose, che sapevano combattere e che non si poteva accusare di connivenza col fascismo.

 

Le frasi storiche, tanto per chiarire chi era da una parte e chi da un’altra

“Il nazismo ha due anime: tedesca e islamica”, in “Io Adolf Hitler” (Adolf Hitler, 22 novembre 1941, Berlino). In tale occasione fu fondata la XIII Divisione delle SS, la divisione islamica bosniaco-palestinese, che si contraddistinse per la sua ferocia contro cristiani e ebrei. L'anima islamica era quella del Gran Mufti di Gerusalemme, Haj Amin Al Husseini, che dichiarò che il nazismo e l’islam avevano gli stessi valori e gli stessi nemici. Gli stessi nemici: gli ebrei, il cristianesimo, il concetto di democrazia e di libertà. Gli stessi valori: l’odio e la volontà di sterminare gli ebrei, di annientare o asservire scienza e cultura, di sommergere la civiltà europea in un mare di sangue così da farne tabula rasa.

Fino al novembre 1941 il progetto era la pulizia etnica, espulsione degli ebrei. Dopo questa data, nel febbraio 1942 arriva il progetto detto soluzione finale: lo sterminio. Non abbiamo prove certe, ma non è inverosimile che lo sterminio, assolutamente antieconomico, delirante e contrario alla civiltà tedesca, fosse una richiesta del Gran Mufti per evitare che gli ebrei espulsi arrivassero in Palestina.

E ora la bandiere dell’inesistente Stato della Palestina, che legittima il terrorismo contro Israele, sventolano alla Festa del 25 aprile.

Una democrazia può vivere ed essere fiera di sé stessa anche se ha la sua inevitabile quota di venduti e cretini.

Tranquilli: ce la faremo.

Ricuperiamo la storia, e la storia è quello che veramente è successo.

Non può essere reinventata.