L'Italia ha la grande fortuna di aver decine di migliaia di aziende che esportano o lavorano strettamente con altre imprese che esportano e tuttora vende all'estero più di 450 miliardi di euro l'anno di merci. Tanto per dare un idea la Grecia esporta per 28 miliardi di euro, la Spagna per 250 miliardi, l'Argentina (più che altro materie prime) per 80 miliardi. L'Italia ha come suo "tesoro" queste migliaia di aziende che esportano e che sono state l'invidia del resto d' Europa, molto temute anche da Francia e Germania, che solo ora, grazie a Monti, le vedono finalmente morire.

Se i media tutti, anziché informarci sempre e solo sullo spread Bund-Btp che, ripetiamo ancora, non significa quasi nulla, ci mettessero al corrente di uno spread molto più importante, quello della produzione industriale, allora tutti, proprio tutti capirebbero che l’euro e la globalizzazione senza regole, sono state fin dall’inizio una trappola, una truffa .

Se un utopico governo italiano, riuscisse a rovesciare la fottuta politica di austerità e fare il contrario esatto tagliando le tasse, irap, irpef, iva, contributi in busta paga Inps... per almeno 100 miliardi, di colpo le imprese avrebbero costi  molto più bassi e vedrebbero salire gli ordinativi ed il fatturato.

E basta! Saremmo a posto ! Queste decine di migliaia di imprese se si smettesse  di soffocarle di tasse (e anche di regolamentazioni sempre più asfissianti sanitarie, di lavoro e di altro genere) sarebbero capaci di arrangiarsi ed esportare e tenere la bilancia dei pagamenti in pareggio, anzi in surplus. Non ci dovremmo più preoccupare della bilancia commerciale; togliendo la camicia di forza di tasse e regolamentazioni che è stata imposta negli ultimi 20 anni e  riducendo le tasse a tutti, inclusi i poveri lavoratori dipendenti che così potrebbero anche tornare a spendere, il sistema economico tornerebbe a crescere.

Tutto quello che devi fare è eliminare gli 80 miliardi di interessi l'anno sul debito pubblico che paghiamo ora (2.000 mld di debito * 4% = 80 mld) finanziando il deficit pubblico con Moneta e non con Debito (BTP), aumentare il Deficit dal 2% all'8% del PIL ( 6% di 1.600 mld = 90 mld). In questo modo liberi 80 mld + 90 mld = 170 mld di risorse, di moneta, che puoi restituire a famiglie ed imprese rimborsandogli le tasse

Alcuni  economisti italiani anti-austerità, dicono che se emetti moneta come "stato sovrano" per finanziare deficit pubblici e sostenere la piena occupazione, vai incontro deficit verso estero;
cioè se pompi la domanda interna con deficit pubblici keynesiani, ti ritrovi dei deficit cronici della bilancia commerciale (a meno di non essere l'America con le atomiche e il dollaro valuta di riserva..) che danno grossi guai tipo la valuta che frana, inflazione, fuga di capitali e alla fine anche se hai la "moneta sovrana" finisci per perdere sovranità e sei costretto a mettere dazi, controlli ai capitali e sostenere il cambio con misure amministrative

Bene. A dimostrazione che ciò non è vero utilizziamo l’esempio della Turchia, una paese con la sua "valuta sovrana" che non ha atomiche come gli USA, non ha una valuta e una posizione nel mondo finanziario rilevante come l'Inghilterra, non ha surplus commerciali come il Giappone ma nonostante ciò ha deficit esteri cronici enormi.

Ovviamente la Turchia per avere questi enormi disavanzi commerciali fa una politica fiscale e monetaria molto espansiva, tutta di crescita ad ogni costo. E dieci anni fa aveva deficit pubblici vicini all'80% del PIL che si sono ridotti ora solo grazie all'alta inflazione e crescita.  La Banca Centrale turca è famosa perché a  fronte dei deficit commerciali enormi, finanziati da un continuo afflusso di capitali nonostante l'alta inflazione, ha ridotto i tassi di interesse!

E da almeno dieci o dodici anni va avanti piuttosto bene con alta crescita (pur con una valuta che si deprezza, ma non più di tanto e alta inflazione) e nonostante accumuli sempre più debito estero non ha problemi a importare molto più di quello che esporta. Qual è il trucco in tutto questo ?

La crescita economica che cura tutti i mali .

Segue il grafico del deficit estero della Turchia che , cresce ben oltre il 6% del Pil ma nonostante ciò:

non c’è il crollo della  della Lira turca, inflazione galoppante,fuga di capitali ( anzi, per inciso ci sono investimenti netti dall’estero in crescita ), produzione industriale che cresce al tasso  7% e riduzione della disoccupazione.

Anche stavolta, per l’ennesima volta, gli economisti di casa “Italia”abbeveratisi alla sacra fonte di Marx, han preso fischi per fiaschi!!!