La domanda che ci siamo posti, più per curiosità che per finalità professionali, è la seguente: ma tra i primi paesi industrializzati al mondo, qual è quello che vede una crescita annuale del suo debito pubblico maggiore?

Presa quindi penna e calamaio, con dati del Giugno 2015, facciamo due conti:

USA ; il debito americano si riduce dello 0,4% l’anno;

GIAPPONE, il debito giapponese cresce dell’1,2% l’anno;

CINA, il debito cinese si riduce del 4,9% l’anno;

GERMANIA, il debito tedesco si riduce dell’1,3% l’anno;

FRANCIA, il debito francese è praticamente stabile;

REGNO UNITO, il debito UK si riduce dello 0,5% l’anno;

BRASILE, il debito brasiliano cresce del 5,6% l’anno;

RUSSIA, il debito russo si riduce del 3,8% l’anno;

ITALIA, il debito italiano cresce dell’ 1,5% l’anno;

INDIA, il debito indiano si riduce del 4,86% l’anno;

CANADA, il debito canadese si riduce dell’1,3% l’anno;

AUSTRALIA, il debito australiano si riduce dell’1% l’anno;

SPAGNA, il debito spagnolo si riduce dell’0,6%.

In tutti i Paesi il debito si riduce; solo Italia, Giappone e Brasile vedono il debito incrementarsi. Dunque, in questa non invidiabile graduatoria d’incapacità a generare reddito e ricchezza, la nostra Italietta a trazione renziana si colloca sul podio, seconda solo ai fenomeni brasiliani.

Ma non perdiamo la speranza; fintanto che durerà questa legislatura con a capo il peggior Presidente del Consiglio della storia repubblicana, con qualche altra riformetta inconsistente o inutile provvedimento , potremo persino arrivare a scalzare i funambolici carioca dalla prima posizione.

Che la nostra Italia sia un paese governato da una manica di traditori dell’interesse nazionale lo si evince chiaramente scorrendo le cifre del DEF 2015, che nella sua prima scrittura (cui seguirà inevitabilmente la consueta rettifica autunnale in cui cifre ed aspirazioni del governo del Buffone verranno al solito dimezzate) propone cifre e livelli di crescita incompatibili con le attuali politiche di Governo.

Ecco di seguito una tabella riassuntiva dei conti statali così come inserita nel DEF :

Partendo dal basso verifichiamo che il PIL nominale crescerà complessivamente, secondo le stime del Governo, entro il 2019 del 13,8%. E tale crescita ci sarà nonostante il perseguimento di criminali politiche economiche di pareggio di bilancio in grado di generare Avanzi Primari ( Tasse – Spesa pubblica) per complessivi 301 miliardi di euro.

Da qui al 2019 dunque, lo Stato sottrarrà all’economia reale italiana la bellezza di 300 miliardi di euro e nonostante ciò, si aspetta una inverosimile crescita del PIL di 220 miliardi.

Toglieranno dunque denaro a famiglie ed imprese per 300 miliardi di euro ed il PIL salirà del 13,8%??

Se non fosse una cosa tremendamente seria sarebbe da morir dal ridere!

Inoltre, facciamo notare una ultima chicca renziana (ma ce ne sarebbero tante,tante altre); i famosi investimenti per lo sviluppo, quelli per la crescita. Ebbene; questi investimenti sono l’unica voce di bilancio che non cresce, che non aumenta, inchiodata a circa 60 miliardi l’anno.

E perché non cresce? Come mai l’unica spesa in grado di generare direttamente occupazione resta al palo?

Perché il Governo deve risparmiare e gli investimenti li dovrebbero fare i privati, indebitandosi sempre più, seguendo in tutto e per tutto le linee dettate dalla BCE e dalla UE. Dunque avanti tutta con il debito privato che già ora strangola famiglie ed imprese ed è pari al 120% del PIL!!

Con questa gente al Governo la depressione italiana durerà ancora a lungo.

Che il Signore ci protegga.