Pochi giorni fa il Tesoro ha comunicato i dati relativi al fabbisogno finanziario dei primi cinque mesi dell’anno, cioè la differenza tra entrate (tasse) ed uscite di cassa (spese) dello Stato: il risultato non è molto incoraggiante. Infatti rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno, il fabbisogno è peggiorato di ben 20,7 miliardi di euro, passando dai 35,49 del 2012  ai 56,25 del 2013 .

Quindi nonostante tutti gli sforzi profusi andiamo sempre peggio, sia a livello contabile, sia a livello di economia reale.

Ora la questione è: abbiamo capito, abbiamo ben chiaro che la cura della “troika” a base di austerity, fiscal compact, aggressione fiscale non porta alcun giovamento?

Bene. Andiamo avanti. Cosa fare allora per uscire dalla crisi e tornare a crescere?

Il problema da risolvere è il debito e l’interesse sul debito stesso. Questo problema è sorto nel 1981 con il famigerato divorzio tra la Banca d’Italia ed il Tesoro; infatti fino a quella data l’Italia pagava interessi sul debito pubblico inferiori al tasso d’inflazione. Perché mai chi acquista titoli di Stato privi di rischio e con la garanzia di essere ripagato a scadenza, dovrebbe ottenere rendimenti superiori all’inflazione?

Gli Stati Uniti stanno di fatto pagando interessi reali negativi sul loro debito da circa 5 anni, assicurandosi dunque che questo non salga in termini reali.

Invece in Italia stiamo pagando interessi  molto elevati ed il nostro debito pubblico cresce oramai fuori controllo, come dimostrano anche i recenti studi fatti da autorevoli agenzie che collocano il rapporto debito/Pil per il 2013 ben sopra il 133% (nel 2012 era il 127% circa)!!

Perché gli USA riescono a ridurre il loro debito e noi no? Perché gli USA riescono a comprimere i tassi d’interesse sul debito  e noi no?

Cerchiamo di capire cosa accade e come si possa ridurre il debito. In simboli:

PIL Reale + Inflazione > Tasso d’indebitamento è Riduzione del debito

PIL Reale + Inflazione < Tasso d’indebitamento è Aumento del debito

Per gli USA abbiamo:

   2,2 + 2 > 1,8 ===> il debito si riduce del 2,4% ogni anno

Per l’Italia abbiamo:

 -2,2 + 2,5 < 4 ===> il debito sale del 3,7% ogni anno  (diciamo che raddoppia quindi ogni circa  25 anni)

Possiamo iniziare ad analizzare una serie di importanti differenze.

Mentre l’economia USA cresce annualmente del 4,4%, la nostra povera Italia segna un preoccupante + 0,3% (-2,2 + 2,5= 0,3) in termini di crescita nominale.

Mentre l’Italia paga tassi d’interesse del 4% , gli USA pagano interessi dell’ordine dell’1,8% grazie al fatto che attraverso i vari Quantitative Easing comprano il debito emesso comprimendo i tassi . L’Italia invece deve collocare i titoli (BTP,CCT,CTZ) sul mercato e pagare a questo un premio ben più elevato.

Il tutto accade mentre gli USA fanno deficit di bilancio del 7-8% annui e l’Italia, grazie al Fiscal compact voluto da tutte le forze politiche in Parlamento, realizza degli avanzi primari di bilancio aumentando le tasse e cercando di comprimere la spesa pubblica.

Posto che il deficit è la condizione fisiologica di uno Stato che eroga servizi alla popolazione (questo è uno dei pochi concetti studiati sui libri di economia ancora validi) e che è da imbecilli pensare di voler realizzare dei surplus di bilancio (cosa che accade oggi), la normale conseguenza di un innalzamento delle imposte e riduzione della spesa è la contrazione della domanda, dei consumi e quindi del PIL.

Se il PIL si riduce, il rapporto Debito/PIL cresce e finisce fuori controllo come oggi, dove nonostante gli sforzi fatti , siamo in una situazione disperata. Altro che tendere al 60 %; qui si andrà dritti dritti al 150%!!

I Giapponesi, che non sono dei pirla, avendo un debito pubblico altissimo sul quale pagano interessi reali positivi, non hanno sottoposto la popolazione ad ulteriori misure vessatorie ed impositive, ma han deciso di stampare più moneta allo scopo di far salire l’inflazione e potere anch’essi arrivare a pagare tassi d’interesse reali negativi sul debito.

Detto tra noi, per il momento la Abenomics non sta dando i frutti sperati ed in altra sede spiegheremo anche il perché.

Tornando alla nostra povera Italia, la verità è che siamo circondati da un manipolo di talebani dell’euro e dell’Europa, una schiera di  pirla di destra, sinistra, centro che non solo non capiscono l’economia, ma neppure l’aritmetica.

Il Fiscal compact è una follia, una mostruosità: imporre a forza il pareggio di bilancio pubblico in Italia è un cappio al collo che ci strangola perché distrugge l’economia reale e vede comunque aumentare il rapporto Debito/PIL. Se si procede attraverso l’austerity (riducendo la spesa ed aumentando le imposte), il reddito nominale non aumenta più e se per finanziare il tuo debito sei costretto a ricorrere al mercato per vendere i BTP, allora dovrai pagare tassi ben superiori all’inflazione anche di un 3%.

Il risultato? Il risultato è che nonostante tutti gli sforzi, ogni anno il debito pubblico aumenta del 5% rispetto al PIL  ed ovviamente anche il rapporto Debito/PIL finisce col peggiorare.

Siamo spacciati!!

Un ultima notazione sul ciclo economico:

osservando il seguente grafico, dove pensate ci si trovi in questo momento?