Buongiorno amici. Nella nostra Italia decadente sempre più insegnanti vengono fisicamente aggrediti, minacciati, denunciati alla Magistratura per aver adempiuto al loro dovere istituzionale di educatori. All'Istituto Tecnico Commerciale  “F. Carrara” di Lucca uno studente ha minacciato il suo docente di Italiano e Storia che si apprestava a dargli una insufficienza. In un video si vede lo studente che intima al professore: “Mi metta 6 e non mi faccia incazzare!”. Gli sbatte il quaderno di fronte e gli ribadisce: “Non mi faccia incazzare! Metti 6! Non mi faccia incazzare!”. I suoi compagni ridono divertiti. Lo studente si avvicina al suo professore e con fare minaccioso gli dice: “Lei non ha capito nulla! Chi è che comanda?  Chi è che comanda? Si metta in ginocchio!”. A questo punto si vede lo studente che si allontana dalla cattedra. Lo studente e due suoi compagni, tutti minorenni, sono stati iscritti d’ufficio nel registro degli indagati e il Preside ha presentato formale denuncia.

Cari amici, a prescindere dalla decisione della Magistratura su questo caso specifico, le aggressioni e le minacce ai docenti, persino da parte dei genitori degli studenti, rappresentano il segno più manifesto del fallimento del nostro sistema scolastico, sia sul piano strettamente cognitivo sia soprattutto sul piano educativo. Così come evidenziano il fallimento delle famiglie che dovrebbero affiancare la scuola nel percorso educativo dei propri figli. Più in generale confermano il fallimento di un sistema culturale che si è limitato a elargire diritti e libertà, senza esigere l’ottemperanza dei doveri, il rispetto delle regole, l’assunzione della responsabilità, la disponibilità al sacrificio. Il quadro complessivo che emerge è della decadenza di una civiltà che non crede più alla nozione di verità e ritiene che ciascuno possa essere depositario della propria verità, che ha eliminato il riferimento alle certezze identitarie e valoriali, che ha fatto venir meno la considerazione e il rispetto per la figura dell’autorità, siano essi i genitori, gli insegnanti o le forze dell’ordine. 

Dobbiamo promuovere un processo culturale che riscatti la certezza e l’orgoglio di chi siamo sul piano delle nostre radici, fede, identità, valori, regole e leggi, che ristabilisca la cultura dei doveri, delle regole e del senso di responsabilità, che imponga il rispetto dell’autorità e sanzioni chiunque l’offenda. Lo dobbiamo fare per salvare i nostri figli e salvaguardare la nostra civiltà. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo.