Carissimi amici imprenditori turistici e balneari, sono anni che mi batto per il vostro inalienabile diritto a salvaguardare un bene conquistato con il sudore della fronte di generazioni di italiani onesti che amano l’Italia, per difendere la specificità di un modello di sviluppo che mette al centro i piccoli imprenditori, la comunità locale, la famiglia e i valori, per uscire da questa crisi strutturale provocata dalla finanza speculativa che sta devastando l’economia reale investendo primariamente nel turismo al cui interno voi rappresentate la porta principale.

Ebbene martedì 20 maggio l’avvocato Marco Mori, in rappresentanza dell’Associazione “Salviamo gli italiani” da me presieduta, depositerà un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Roma a difesa degli operatori turistici e balneari. Senza ipotizzare alcun reato specifico si chiede alla Procura di verificare se nel comportamento del Governo che nulla ha opposto all'applicazione della Direttiva Bolkestein (che consente e determina la rovina economica degli operatori del settore che perderanno le loro licenze) vi siano aspetti di illegittimità.

Nell’esposto-denuncia, redatto dall’avvocato Domenico Ricci che è egli stesso un imprenditore balneare di San Benedetto del Tronto, si evidenzia innanzitutto la peculiarità del sistema turistico italiano: un sistema che, riferito al solo settore balneare, è caratterizzato da circa 30.000 micro imprese, per lo più a conduzione familiare. Un sistema che dà lavoro a circa 300.000 addetti. Un sistema che deve la sua indiscussa qualità allo spirito imprenditoriale dei singoli, al rischio gestionale degli imprenditori i quali con investimenti, spesso garantiti da ipoteche accese sulle proprie case (!!), hanno fatto crescere in maniera esponenziale un settore – quello turistico – che con un ricavo globale di circa 163 miliardi di euro annui (dati del Fondo Monetario Internazionale) contribuisce per il 10-11% al Prodotto Interno Lordo Italiano.

Si sottolinea il fatto che lo Stato Italiano si è reso colpevole per non aver rispettato, nei rapporti sorti a seguito di un legittimo atto concessorio, il principo giuridico del “pacta sunt servanda”; per non aver rispettato il principio del legittimo affidamento; per non aver rispettato i rapporti di durata in corso, e aver quindi compromesso i diritti quesiti degli operatori; per aver causato, in capo agli operatori turistici, la perdita di chance, la lesione del diritto all’integrità del proprio patrimonio; per aver causato la perdita dell’avviamento commerciale del bene costituzionale quale quello dell’impresa, inscindibilmente legato al bene demaniale; per aver leso posizioni giuridiche riconducibili alla libertà di iniziativa economica; per aver compromesso la tutela dei marchi aziendali; e, cosa ben più grave, per aver tenuto questo comportamento in maniera del tutto consapevole e volontaria, finendo in definitiva per causare dolosamente la morte economica di migliaia di imprese che avevano fatto affidamento su un sistema legislativo nazionale successivamente dimostratosi fallace!

Pertanto si chiede al Procuratore della Repubblica di disporre gli opportuni accertamenti, valutando gli eventuali profili di illiceità penalee, nel caso, individuare i possibili responsabili al fine di procedere nei loro confronti.  Si formula altresì denuncia-querela qualora dagli accertamenti emergessero fatti di reato perseguibili a querela di parte.

Carissimi amici imprenditori turistici e balneari, da anni sto dimostrando con i fatti di essere dalla vostra parte: ho scritto decine di articoli e commenti sui giornali, sono intervenuto ripetutamente in televisione, ho seguito da vicino nel Parlamento Europeo la vostra causa facendo giungere la vostra voce alle autorità competenti. Ora ho preso autonomamente l’iniziativa di promuovere un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica.

Se ritenete che io possa continuare a rappresentarvi nel Parlamento Europeo e attraverso il mio impegno giornalistico e politico anche in Italia, il 25 maggio alle Elezioni Europee sulla scheda marrone barrate il simbolo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e scrivete ALLAM.

Andiamo avanti. Insieme ce la faremo! Vi abbraccio fraternamente e vi auguro di condividere il successo della comune missione.

Magdi Cristiano Allam

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