24 aprile - "Rimborsopoli" Regione Basilicata

I carabinieri hanno arrestato l'assessore al Lavoro Vincenzo Viti (Pd), il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca e l'assessore regionale ex idv Rosa Mastrosimone. Le accuse sono truffa e peculato. Notificati anche altri provvedimenti cautelari, come il divieto di dimora. Sui rimborsi spese ai gruppi ed ai consiglieri la procura potentina ha da tempo aperto un’inchiesta che vede alcune decine di indagati tra vecchi e nuovi eletti. In mattinata è prevista una conferenza stampa del procuratore della Repubbica di Potenza. I provvedimenti cautelari seguono la sentenza di primo grado dell’11 Aprile scorso, nei confronti di quattro ex consiglieri regionali, condannati a venti mesi di reclusione per aver percepito, secondo i giudici, dal 2004 al 2009, rimborsi non dovuti perchè residenti 'di fattò a Potenza.

SEQUESTRATI CONTI PER CENTOMILA EURO - Nell’inchiesta coordinata dal Procuratore capo della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. In particolare, le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro. Sono otto i divieti di dimora notificati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi illeciti percepiti dai consiglieri regionali della Basilicata e riguardano i consiglieri in carica Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Mariano Pici (Pdl), Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Mario Venezia (Pdl), Rocco Vita (Psi) e l’ex consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc). Per sette degli otto consiglieri (tranne Ruggiero), il divieto di dimora consiste nell’impossibilità di soggiornare nella città di Potenza. Per Ruggiero, invece, il divieto si riferisce al paese di Valsinni (Matera), dove ricopre un incarico politico

La posizione del presidente della giunta, Vito De Filippo (Pd), riguarda spese per francobolli; quella del presidente del consiglio, Vincenzo Santochirico (Pd), è riferita all'acquisto di giornali. I neoassessori coinvolti (due riconfermati, altri quattro nuovi) sono Attilio Martorano, Marcello Pittella, Nicola Benedetto, Luca Braia, Roberto Falotico ed Enrico Mazzeo Cicchetti, tutti di centrosinistra.

Nei confronti di tutti sono ipotizzati i reati di concorso in peculato e falso compiuti tra il 2010 e il 2012. Immediate le dimissioni del governatore De Filippo (Pd), che aprono la strada allo scioglimento anticipato del Consiglio regionale.
L'inchiesta di polizia, Guardia di finanza e carabinieri, avrebbe svelato «episodi, imponenti nel numero», di appropriazione indebita di denaro pubblico.
Ben 151.403 euro che ieri sono stati sottoposti a sequestro su disposizione del gip. Secondo il magistrato, infatti, ci sarebbe «una vera e propria certezza probatoria in ordine alla sussistenza delle condotte appropriative» e «sull'incameramento di denaro da parte di consiglieri e assessori della Regione Basilicata in occasione dei contributi ottenuti per le spese di rappresentanza e di attività istituzionale». Una vicenda che ricorda le inchieste giudiziarie già avviate da altre procure sulle regioni Lazio, Piemonte e Lombardia. E che svela quanto il fenomeno sia largamente diffuso.

Tra gli altri uomini politici indagati vi sono consiglieri in carica ed ex consiglieri e assessori, di tutti gli schieramenti, tra cui Antonio Autilio, Giuseppe D'Alessandro, Prospero De Franchi, Antonio Di Sanza, Agatino Mancusi, Rosa Mastrosimone, Franco Mattia, Vilma Mazzocco, Franco Mollica, Michele Napoli, Giacomo Nardiello, Nicola Pagliuca, Mariano Pici, Antonio Potenza, Erminio Restaino, Pasquale Robortella, Donato Salvatore, Luigi Scaglione, Alessandro Singetta, Mario Venezia, Rocco Vita, Vincenzo Viti.

Tre altre persone non sono uomini politici: uno è un commercialista legato ad un assessore anche da rapporti di parentela e due sono titolari di ristoranti che hanno emesso ricevute presentate per i rimborsi.

Vito De Filippo (Presidente della Giunta Regionale)

Poco più di 3mila euro in francobolli con ricevute fiscali «anomale» e senza intestazione.

Le ricevute messe a rimborso da De Filippo conterrebbero delle «anomalie» e provengono da tre tabaccherie di Potenza. In una di queste il presidente - o chi per lui - nel 2011 risulta aver acquistato 2.300 euro di valori bollati. Ma - secondo i militari delle Fiamme gialle - la tabaccheria «risulta essersi approvvigionata con acquisti di francobolli effettuati da Poste italiane per euro 1.200». Il dato di cui tengono conto però gli investigatori è che la tabaccheria non è stata in grado di fornire alcun documento inerente a possibili giacenze. Il caso è infatti considerato dagli investigatori molto marginale. Lui, in serata, commenta: «Sarebbe facile chiamare in soccorso le centinaia di lucani e non che ricevono mia corrispondenza, ma reputo inutile farlo perché non si può pensare che un presidente di Regione abbia tra i suoi compiti quello di contare i francobolli in uso alla sua segreteria». 

Rosa Mastrosimone (Assessore regionale ex IDV)

Panini, acqua minerale, bibite, succhi di frutta, biscotti, merendine. La lista della spesa di Rosa Mastrosimone, ex assessore della Regione Basilicata in quota Idv agli arresti domiciliari ammontava a 5mila euro annuali. «Le consegnavamo la spesa sia a Potenza sia a Matera», hanno confermato agli investigatori i negozianti di fiducia dell’ex assessore prima mastelliana e poi dipietrista che aveva chiesto il rimborso di quintali di alimenti tra le «spese di rappresentanza». 

Mastrosimone arriva a chiedere il rimborso per l'acquisto delle sigarette e delle gomme da masticare. Ma non solo, perché la politica dichiara ben 105 ricevute fiscali fasulle di ristoranti e viaggi anche per collaboratori, per 9.700 euro. Ascoltati per sommarie informazioni, gli aiutanti di Mastrosimone hanno assicurato che «no, non ho mai effettuato alcun viaggio riguardo alla mia collaborazione» con l'assessore.

Intanto emergono alcuni particolari sulle accuse a carico degli arrestati: Rosa Mastrosimone (assessore all'agricoltura esterna in quota Idv nella giunta regionale della Basilicata) - agli arresti domiciliari dal 24 aprile per aver percepito rimborsi illeciti - chiese di riavere indietro 5,90 euro spesi in un'area di servizio dell'autostrada Roma-Napoli, il 19 gennaio 2010, per acquistare un "mini orsetto". Nel mirino degli investigatori, anche l'acquisto di un pezzo di caciocavallo silano, pagato 3,40 euro.

Vincenzo Viti (Assessore regionale PD)

In Basilicata il "tecnico" dei rimborsi sarebbe stato l'assessore democratico Viti. «Un vero e proprio specialista – annota nell'ordinanza il gip – nell'allegazione di spese di ristorazione e non solo, assolutamente non sostenute». Ricevute fiscali falsificate «per nascondere la reale causale». Per gli investigatori, Viti avrebbe intascato con questo sistema 18.566 euro. Inoltre, avrebbe tentato di inquinare le prove attraverso un ristoratore che pur di nascondere le ricevute false, avrebbe denunciato un allagamento con la relativa distruzione dei documenti. «Un comportamento – ritiene il gip – che manifestava chiaramente l'intenzione di proteggere Viti».

Nicola Pagliuca (Capogruppo PDL nel Consiglio Regionale

Pagliuca, capogruppo Pdl al Consiglio, invece, sarebbe arrivato a falsificare a penna le ricevute, appropriandosi di 16.576 euro. Scrive il gip che sono state trovate «fatture fiscali per spese di ristorazione con importi maggiorati a mano ovvero relativi, addirittura, a pasti mai fruiti. Vedi il caso della fattura del 2 luglio 2009 del ristorante La Primula dove l'importo veniva modificato da 80 a 180 euro, come confermato dal titolare».

394 EURO PER CENA 'ARGENTINA' A MILANO - Il ristorante è uno dei più noti a Milano, in centro, specializzato nella cucina argentina: è il posto in cui sono stati spesi 394 euro (poi "riavuti" come rimborso per l'attività politica e amministrativa) in piatti tipici dal capogruppo del Pdl alla Regione Basilicata, Nicola Pagliuca - agli arresti domiciliari - coinvolto nell'inchiesta sui rimborsi illeciti, che ha assaggiato un "Gran Lomo", filetto di manzo da 99 euro, e un "Jamon Pata Negra" (prosciutto iberico) da 22 euro. C'é anche questo negli scontrini controllati dai Carabinieri, dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza. Il pasto (sei coperti) è stato consumato il 9 luglio 2011. Nel menu del ristorante, il "Gran Lomo" risulta essere un singolo "filetto di manzo intero per quattro persone", mentre sono stati tre i commensali della cena offerta dal consigliere che hanno assaggiato il prosciutto iberico (per un totale di 66 euro). Nella fattura (poi "regolarmente" presentata agli uffici regionali) anche altre prelibatezze dai nomi esotici (come il piatto di "Rueda de Lomo" da 26 euro o di "Arroz verdulero" da 12): il tutto, ovviamente, bagnato da una bottiglia di "rosso" doc, un Amarone da 66 euro, e da due amari per chiudere la tavolata

 

Donato Salvatore (Consigliere Regionale Psi)

Un'altra scheda - finita nell'inchiesta della procura di Potenza - riguarda il consigliere Donato Paolo Salvatore (Psi). Gli investigatori hanno considerato non in regola le richieste di rimborsi per spese di carburante e hanno allegato ricevute per 300 euro in un'officina per riparare l'auto di proprietà della moglie del consigliere. Altri due casi riguardano "tre pasti nella stessa giornata" (uno almeno, quindi, non riferibile al consigliere) e quella che è stata definita una "occasione ludica", cioè un viaggio in Veneto, a Vinitaly, con altre persone, per una spesa totale di 1.100 euro.

Altri

Migliaia di scontrini, ricevute fiscali, fatture, pagamenti per collaborazioni e acquisti: i consiglieri della Regione Basilicata finiti nell’inchiesta sui rimborsi «a go go» depositavano qualsiasi atto utile a ottenere un contributo. E tra gli atti dell’inchiesta sono finite anche - consegnate dall’ex assessore Vincenzo Viti del Pd (agli arresti domiciliari) - le pubblicità dei locali romani di lap dance stampate sul retro delle ricevute dei taxi. 
COPPE E TARGHE, PASTE E ACQUA TONICA - Ha portato a "risultati probatori davvero imbarazzanti" l'inchiesta sui rimborsi illeciti per assessori e consiglieri della Regione Basilicata: lo hanno scritto gli investigatori, che hanno spiegato di aver messo insieme solo "fatti-reato oggettivamente ed inconfutabilmente riscontrati senza margini di dubbio". Fra questi, un classico: coppe e targhe per la finale del torneo sportivo, pagate con soldi pubblici (220,40 euro), per rinforzare l'affetto degli elettori. Purtroppo, però, per il consigliere regionale della Basilicata Giuseppe Dalessandro (Pd) la spesa è finita nella scheda fra quelle non ammissibili a rimborso. In un'altra scheda - riferita all'assessore alla sanità, Attilio Martorano (esterno in quota centrosinistra) - vi sono 90 euro per spese di pasticceria sostenute nel giorno del suo compleanno e due spese di ristorazione nel giorno del compleanno della moglie: 370 e 450 euro. Negli atti raccolti dagli investigatori si trova anche uno scontrino per una spesa di cinque euro per un'acqua tonica. Infine, tra la documentazione presentata a rimborso dal consigliere Luigi Scaglione (Popolari uniti) si trova una fattura del 25 settembre 2010 per una spesa di 2.794 euro in un negozio di telefonia di Potenza: le ricariche sono ben 140, a cui si aggiungono un telefono a doppia scheda (129 euro di spesa) e cento risme di carta (540 euro).

Vincenzo Santochirico (Presidente del Consiglio regionale - PD)

Il presidente del consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Santochirico (Pd) - fra i 40 indagati (per aver chiesto due volte il rimborso dell’abbonamento ai giornali quotidiani) - Santochirico non ha nascosto il suo disappunto per il «circo e il turbinio mediatico» in cui è finita la vicenda e ha criticato la pubblicazione sui giornali di atti giudiziari non prima notificati agli indagati, ha ammesso che l’immagine della Regione è quella «di un’istituzione ferita».

Gruppi Consiliari

In Procura stavano già raccogliendo informazioni sulle spese dei gruppi consiliari. Perché il «grasso» era lì che colava: 500mila euro all’anno divisi soprattutto tra Pd e Pdl. In uno dei conti dei capigruppo gli investigatori - l’inchiesta sui gruppi è stata condotta dalla Squadra mobile, quella sulle spese di rappresentanza, invece, da carabinieri e Guardia di finanza - hanno trovato un «buco» che viene definito «notevole ». E strani «passaggi economici» dal gruppo che «scroccava» euro alla Regione Basilicata a un partito politico «di rilievo nazionale». Ma questo è un aspetto dell’indagine che la Procura tiene ancora sotto chiave. 

3 maggio - Rimessi in libertà Viti e Mastrosimone

Il gip di Potenza, Luigi Spina, ha rimesso in libertà i due ex assessori di centrosinistra della Regione Basilicata - Vincenzo Viti (Pd) e Rosa Mastrosimone (Idv) - agli arresti domiciliari dal 24 aprile per uso illecito dei rimborsi. Passa dai domiciliari al divieto di dimora a Potenza anche l'ex capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca.

fonti: ilquotidianodellabasilicata.it, lagazzettadelmezzogiorno.it