Antonio Ingroia, ex-pubblico ministero e leader di Azione Civile, ha scritto di non essere “pregiudizialmente contrario” alla presenza sul suolo italiano di siti di sostanze radioattive perché “purtroppo da qualche parte vanno collocate”. La domanda che rivolgo è la seguente: può un leader di sinistra, se non di estrema sinistra, essere favorevole alla presenza di siti di sostanze radioattive? E' compatibile questo atteggiamento con la storia di coloro che si sono battuti fino all'ultimo sangue contro il nucleare in Italia, coloro che sono sempre in prima fila nella denuncia delle discariche che inevitabilmente portano alla contaminazione del suolo, coloro che dicono di essere contrari alle prospezioni petrolifere su terra e in mare perché indubbiamente inquinano l'ambiente, coloro che hanno fatto dell'ambientalismo un'ideologia progressista da usare come arma contro le multinazionali capitaliste e tutti coloro che alterano il naturale equilibrio del creato?

In un commento pubblicato sul proprio sito (http://www.azionecivile.net/?p=1047) dal titolo “Che ci faceva l’altra notte l’esercito al sito di scorie nucleari in Basilicata?”, Ingroia chiede di far luce su un traffico sospetto, che avrebbe coinvolto circa 300 tra militari e forze dell'ordine, dal centro Itrec aTrisaia, nel comune di Rotondella, in provincia di Matera (Basilicata), all'aeroporto militare di Gioia del Colle.

E' alla fine del comunicato che Ingroia chiarisce la sua posizione: “Sulla pelle delle persone non si gioca. Non sono pregiudizialmente contrario a siti di questo tipo che purtroppo da qualche parte vanno anche collocati perché, anche in Italia di scorie tossiche ve ne sono, ma tutto deve essere fatto alla luce del sole, in massima sicurezza e con il consenso dei cittadini i quali devono gestire il controllo dell’ambiente circostante e devono avere l’ultima parola ogni qual volta anche un solo dato delle analisi periodiche sia fuori norma”.

Dopo che avevo riportato su Twitter la notizia, chiarendo che Ingroia chiede che si faccia luce sul traffico sospetto ma che è favorevole alla presenza dei siti di materiale radioattivo, Ingroia ha confermato scrivendo in un tweet: “Se abbiamo prodotto scorie radioattive (e io non lo avrei fatto) vanno messe in sicurezza o le lasciamo per strada?”. C'è stato un vivace scontro con alcuni dei suoi simpatizzanti che non hanno perso occasione per qualificarmi come un demente o voltagabbana (rispolverando la mia critica alla Chiesa successiva al mio battesimo).

Il punto che io sollevo e che ho evidenziato ad Ingroia è questo: può un leader di sinistra legittimare la presenza di siti di sostanze radioattive in Italia, al di là delle condizioni di agibilità del sito (fermo restando che nessuno, se interpellato, accetterebbe mai di avere di danneggiare la propria salute e di inquinare l'ambiente in cui vive)? E' Ingroia che non è di sinistra o è la sinistra che è diventata cinica al punto da rinnegare se stessa nel nome del potere costi quel che costi?

Detto ciò noi di Io amo l'Italia siamo fermamente contrari alla presenza di siti di sostanze radioattive, siamo contrari alle centrali nucleari proprio perché ad oggi non esiste una modalità certa di trattamento delle scorie radioattive, siamo contrari alle discariche, siamo contrari alle prospezioni petrolifere su terra e in mare in Italia, siamo contrari a tutte le fonti di inquinamento delle falde acquifere, del suolo e dell'aria che contaminano la catena alimentare e nuocciono alla nostra salute. Siamo contrari a tutto ciò ovunque in Italia a partire dalla Basilicata.