Buongiorno amici! Così come l’ingresso in politica dei grandi imprenditori, a cominciare da Silvio Berlusconi, ha caratterizzato l’esordio della “Seconda Repubblica”, ritenendo che per salvaguardare i loro interessi dovessero farlo direttamente senza delegare ai politici di cui non si fidavano più in un contesto in cui tutto il sistema della “Prima Repubblica” si sgretolava sotto la ghigliottina di Mani Pulite, la fase terminale della “Seconda Repubblica” registra la presenza massiccia in politica dei principali sindacalisti, potere forte in crisi perché ormai rappresentativo solo delle fasce sociali protette dallo Stato, ossia i dipendenti pubblici e i pensionati, e che porta i sindacalisti a voler rigenerare il loro potere nell’ambito della politica ormai logorata dal discredito e dalla disaffezione da parte della maggioranza degli italiani.

Ebbene la “Terza Repubblica” potrà avverarsi solo se la politica riaffermerà la sovranità popolare attraverso il ripristino del rapporto fiduciario tra l’elettore e l’eletto, con la partecipazione dei protagonisti sani della realtà economica, sociale e istituzionale, quelli che non sono stati contagiati dall’immoralità della Partitocrazia e di cui subiscono le vessazioni, a cominciare dai piccoli imprenditori, i lavoratori, le famiglie, i sindaci, le Forze armate e dell’ordine.

Cominciamo con il creare il Movimento degli italiani liberi e fieri che non si rassegna al degrado morale della Partitocrazia e non si sottomette alla dittatura finanziaria, europeista, globalista e relativista. È arrivato il momento del riscatto passando dalle parole ai fatti, dalla protesta alla proposta, dalla denuncia all’esercizio del potere. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo!