Buongiorno amici! Dobbiamo prendere atto che l'insieme dei partiti sono inadeguati a dare delle risposte concrete ai problemi reali degli italiani. 
I partiti sono appiattiti sulla valorizzazione dei leader e i leader sono appiattiti sullavalorizzazione mediatica, con la conseguenza che il destino dei partiti è nelle mani di chi gestisce i mezzi di comunicazione di massa a partire dalle televisioni. 
Nel 2013 i poteri finanziari che controllano le grandi televisioni o i partiti che amministrano l'emittente pubblica avevano investito su Beppe Grillo come valvola di sfogo delle frustrazioni, della rabbia e dell'aggressività degli italiani. Grillo era onnipresente in tutte le televisioni e si è affermato come primo partito alla Camera con il 25% dei voti. 
Ora gli stessi burattinai hanno deciso di investire su Matteo Salvini. Se Salvini va due volte al giorno in televisione nelle trasmissioni di maggior ascolto, non è perché è bravo ma perché hanno deciso di farlo crescere, con il chiaro intento di frantumare e indebolire l'opposizione a Matteo Renzi in tre tronconi, con la Lega Nord che cresce a scapito di Forza Italia e M5S che calano. 
In questo modo Renzi, spalleggiato da Romano Prodi o Emma Bonino o forse Mario Draghi al Quirinale, tutti e tre espressione dei poteri finanziari globalizzati, potrà più agevolmente completare la criminale strategia che sta trasformando l'Italia ricca in italiani poveri, favorendo in parallelo l'invasione dei clandestini e la penetrazione islamica. 
Se Grillo dopo essere riuscito a ottenere il consenso di tanti italiani sulla base dell'impegno a cambiare tutto mentre poi di fatto non ha cambiato nulla, significa che - a prescindere dalla buonafede - Grillo è stato funzionale al perpetuamento del sistema prestandosi a trasformare la protesta popolare nel nulla assoluto. 
Così come significa che, dopo aver sfruttato e logorato Grillo, ora il sistema attribuisce la medesima funzione di valvola di sfogo a Salvini. Come potremmo illuderci che Salvini, oggi quotato all'8,5% sul piano nazionale, potrebbe cambiare l'Italia quando non c'è riuscito Grillo con il 25%? Grillo e Salvini, al pari del Sel e dei dissidenti del Pd, servono perché il sistema politico imploderebbe senza una valvola di sfogo capace di incanalare e metabolizzare la protesta. 
La verità è che tutti i partiti, sia quelli al governo sia quelli all'opposizione, concorrono alla stabilità e al perpetuamento di questo sistema politico che è nemico degli italiani.
Dopo aver sperimentato tutte le opzioni con i partiti, concorrendo alle elezioni da indipendente, fondando un nuovo partito, partecipando alle elezioni autonomamente o in coalizione, infine aderendo a un partito presente in Parlamento, oggi sono sempre più convinto che il cambiamento vero lo potremo conseguire operando al di fuori di questo sistema politico. 
Il fatto che il 63% degli elettori dell'Emilia-Romagna e il 56% degli elettori della Calabria abbiano boicottato le urne alle Regionali, evidenzia la disaffezione degli italiani nei confronti di questo sistema politico. L'alternativa ai partiti funzionali a questo sistema politico è la rappresentanza diretta di chi realmente lavora e produce, di chi ha il consenso delle comunità locali, di chi ha a cuore il bene degli italiani.