(Il Giornale) - Smettiamola di incrociare le dita perché anche questa volta l'abbiamo scampata. Prendiamo finalmente atto che gli attentati terroristi islamici di ieri in Francia, Tunisia, Kuwait e Somalia confermano che stiamo subendo una guerra mondiale. Rendiamoci conto che questo conflitto globalizzato, proprio perché ha una connotazione inedita in quanto asimmetrico e non convenzionale rispetto ai manuali militari e alla tradizione storica, rappresenta una minaccia più insidiosa ed è più difficile da sconfiggere.

Impariamo che l'arma vera del terrorismo islamico non sono i kalashnikov, le cinture esplosive o persino gli ordigni ad uranio impoverito, ma è il lavaggio di cervello che trasforma le persone in bombe umane che con il sorriso in bocca ci disarmano dicendoci "così come voi amate la vita, noi amiamo la morte".

Le stragi consumatisi ieri potrebbero verificarsi anche in Italia perché da noi ci sono le medesime condizioni. Questo terrorismo globalizzato è innanzitutto autoctono, chi perpetra gli attentati sono dei cittadini o comunque residenti sul territorio nazionale. È un terrorismo endogeno perché si colpisce all'interno del paese proprio o di residenza e si uccidono dei connazionali o chi ci ospita. È un terrorismo micro-cellulare formato da gruppi con un numero ristretto di terroristi che non lasciano tracce utili per prevenire gli attentati, così come non consentono di reprimere la struttura complessiva anche perché i terroristi islamici sono prevalentemente votati al "martirio", venendo uccisi o suicidandosi. È un terrorismo la cui finalità è di vincere uccidendoci dentro, inculcando in noi la paura di essere decapitati come è successo ieri a Saint-Quentin-Fallavier, al punto che finiamo per sottometterci senza combattere.

Diciamola pure tutta la verità. L'Italia è oggettivamente il paese più a rischio perché siamo governati da ignoranti, irresponsabili e traditori che hanno fatto dell'Italia l'unico Stato al mondo che investe le sue risorse per favorire l'auto-invasione di clandestini, così come sono gli unici a ritenere che sui barconi non ci siano terroristi islamici, nonostante che da quattro anni le coste libiche sono controllate da bande terroristiche islamiche che filtrano chi sale a bordo delle carrette del mare. Il risultato è che hanno notevolmente leso alla sicurezza interna e reso estremamente fragile il fronte interno. L'esponente del Pd Federica Mogherini, a cui hanno concesso la carica di Alto Commissario Europeo per la Politica estera e della Sicurezza proprio perché non conta nulla, è arrivata a sostenere ieri sul Foglio che "una politica di accoglienza seria ed efficace è un modo concreto di combattere il terrorismo"! Quando capiranno che questa invasione di clandestini è parte integrante della strategia di islamizzazione dell'Italia e dell'Europa sarà troppo tardi.

L'Italia continua a cullarsi nel l'illusione di poter scendere a patti con il terrorismo islamico così come accadeva negli anni Settanta e Ottanta con il terrorismo palestinese. Chi è preposto alla gestione della Sicurezza non ha ancora capito che i terroristi islamici non conoscono il concetto di pace ma solo quello di tregua, intesa come una stratagemma per promuovere i propri piani di conquista fino a quando non saranno in grado di annientarci pugnalandoci alle spalle.

Il nostro tallone d'Achille sono le nostre leggi che continuano a concepire il terrorismo islamico come una variante della criminalità organizzata e, pertanto, impongono che la repressione possa avvenire solo in presenza delle armi o di un piano concreto per compiere un attentato. Ebbene fintantoché non faremo legislativamente un salto di qualità, sanzionando il lavaggio di cervello che trasforma i fedeli in aspiranti "martiri", non riusciremo mai a sconfiggere il terrorismo islamico. Significa scardinare l'ideologia di odio, violenza e morte presente nel Corano, che viene diffusa nelle moschee o attraverso i siti che propagandano la guerra santa islamica, dichiarandola fuorilegge in quanto contrasta con i valori fondanti della nostra civiltà.

La mia sensazione è che solo il fragore delle bombe dentro casa nostra ci costringerà a risvegliarci dal sonno della ragione.