Cari amici, Officina per l'Italia, il pensatoio concepito e promosso da Fratelli d'Italia per dar vita ad un nuovo soggetto capace di aggregare il centro-destra, può rappresentare una straordinaria opportunità per contribuire a salvare gli italiani e far rinascere l'Italia se riuscirà effettivamente non solo a diventare la casa comune della moltitudine che oggi sono alla ricerca di certezze dopo la fine del berlusconismo, l'agonia della Lega Nord e le divisioni in seno alla destra, ma soprattutto se saprà dare una risposta concreta ai problemi reali degli italiani e dell'Italia qualitativamente diverse da quelle proposte dal governo delle larghe intese che sta devastando l'economia reale e impoverendo la popolazione.

Su un piano procedurale chiariamo innanzitutto che Officina per l'Italia:

1)    non è un centro studi e il suo obiettivo non è elaborare un documento avvincente da pubblicare sulla stampa per affermare la sua credibilità;

2)    non è forza di governo che deve assumere delle posizioni che siano immediatamente traducibili in atti;

3)    è invece un insieme di rappresentanti di soggetti del centro-destra che concordano sull'opportunità di dar vita ad un soggetto unitario capace di aggregare un consenso superiore alla soglia di sbarramento del 4% e che, pertanto, deve essere in grado di presentare una proposta politica che convinca l'elettorato del centro-destra, riassumibili in pochi punti chiari e forti.

Chiariamo inoltre che il nuovo soggetto potrà essere:

1)    un soggetto soltanto elettorale tra soggetti politici distinti che hanno proposte politiche non conciliabili;

2)    un soggetto politico federativo tra soggetti politici che scelgono di privilegiare la loro autonomia statutaria pur convergendo sulla proposta politica;

3)    un soggetto politico unitario frutto della piena adesione statutaria e programmatica di diversi soggetti politici 

Chiariamo ancora che il nuovo soggetto potrà decollare solo se:

1)    avrà un programma che sia chiaro e forte, con delle posizioni che proprio perché vogliono conquistare il consenso di chi condivide i nostri valori e persegue i nostri obiettivi, devono essere di rottura con quelle della sinistra e dei governi delle larghe intese;

2)    avrà una classe dirigente eletta in modo trasparente e partecipativo, senza porre ostacoli alla meritocrazia ed eliminando radicalmente le posizioni di potere inamovibili;

3)    rappresenterà il concorso di rappresentanti della base che condividono valori e obiettivi e non sarà la sommatoria dei capi-bastone che portano in dote i voti acquistati in cambio di favori.

Chiariamo infine che la convergenza potrà esserci soltanto se:

1)    si parte da una corretta rappresentazione della realtà che si sostanzia di dati oggettivi e di fatti indubbi, tali da costituire una piattaforma su cui tutti convergono senza alcuna riserva;

2)    si procede con una valutazione anche critica della realtà su cui possono legittimamente esserci delle posizioni diverse;

3)    si perviene alla definizione di un piano operativo che deve necessariamente godere del sostegno di tutti.

Ebbene, entrando nel merito dei contenuti, i partecipanti a Officina per l'Italia non possono non prendere atto che gli italiani vivono in una condizione di drammatica sofferenza economica, sociale, politica e istituzionale.

La crisi economica costituisce una vera e propria tragedia con sempre più imprese costrette a morire perché paradossalmente creditrici e i cittadini costretti a impoverirsi sempre di più.

La crisi sociale si sostanzia dello scardinamento dell'istituto della famiglia, di un tasso di natalità tra i più bassi in Europa e nel mondo, della perdita di generazioni di giovani che non hanno una stabilità lavorativa e che non avranno mai la pensione.

La crisi politica è frutto del fallimento della partitocrazia, lo strapotere dei partiti che gestiscono direttamente o indirettamente l'economia, la finanza, i mezzi di comunicazione di massa, i servizi sociali e l'attività culturale.

La crisi istituzionale si articola nella perdita di:

-       sovranità popolare, con la sottrazione del voto di preferenza alle elezioni a causa del Porcellum

-       sovranità istituzionale in senso specifico, con la riforma dell'articolo quinto della Costituzione che ha fatto venir meno il primato dello Stato nei confronti delle Regioni, Province e Comuni

-       sovranità monetaria, che abbiamo ceduto del tutto aderendo e adottando l'euro, una valuta straniera e privata

-       sovranità legislativa, che è in gran parte lesa essendo l'80% delle leggi nazionali la trasposizione di direttive e regolamenti europei

-       sovranità giudiziaria, operando l'Alta Corte di Giustizia Europea come un quarto livello di giudizio che mina il verdetto definitivo dei tribunali nazionali

-       sovranità nazionale, commissariata dal potere sovranazionale della troika (Banca Centrale Europea, Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale)

Arriviamo finalmente alla fase dell'operatività. Officina per l'Italia potrà realizzare con successo la sua missione solo se:

1.     i partecipanti condividono la gravità e la natura strutturale della crisi finanziaria ed economica, così come la natura devastante delle ideologie del relativismo, multiculturalismo, immigrazionismo e filo-islamismo. 

2.     la proposta politica condivisa sarà incentrata su due pilastri: il riscatto della nostra sovranità e la difesa della nostra civiltà tradizionale

3.     le scelte concrete convergono sul fallimento sia della politica economica dell'austerità sia del buonismo in materia sociale e di politica internazionale

4.     le proposte possono contemplare un arco di posizioni che, pur nella salvaguardia della sovranità e della civiltà tradizionale, rappresentano posizioni più o meno possibiliste. Ad esempio, una posizione chiederà la modifica dei trattati e dello statuto della Banca Centrale Europea affinché diventi prestatore di ultima istanza e garantisca il debito sovrano dei singoli Stati membri, un'altra posizione chiederà direttamente l'uscita dall'euro. Le due posizioni si conciliano nella loro criticità all'euro e alla Banca Centrale Europea, ma esprimono delle posizioni diverse circa la prospettiva. Questa diversificazione, in un contesto di comune euro-criticismo, consentirà a Officina per l'Italia di raccogliere un consenso ampio tra coloro che vogliono dare un'ultima opportunità all'Unione Europea e alla Banca Centrale Europea e tra coloro che invece non si fanno illusioni.

In conclusione. L'Italia e l'Europa sono ad un bivio: dobbiamo scegliere se perdere del tutto la nostra sovranità per confluire integralmente nell'europeismo, globalismo, relativismo valoriale, immigrazionismo, multiculturalismo e filo-islamismo, oppure se scegliere di riscattare la nostra sovranità e civiltà mettendo al centro la prerogativa di emettere moneta a credito, lo sviluppo affidato ai micro, piccoli e medi imprenditori, uno Stato forte con il presidenzialismo che s'interfaccia con l'autonomia dei comuni, la crescità della natalità degli italiani e la difesa dei nostri valori e della nostra identità.

Questa scelta va fatta con la massima chiarezza e va fatta subito. Quanto sta accadendo in Europa ci conferma che il tema dell'euro e della civiltà tradizionale sono lo spartiacque che divide due fronti che determineranno il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non fare questa scelta, far finta che la realtà sia un'altra, assumere delle posizioni melliflue, riprodurre il contenitore-calderone, servirebbe solo a condannarci alla stregua degli altri soggetti della partitocrazia, lasciando campo libero a quei soggetti che astutamente strumentalizzano il tema della sovranità monetaria per raccogliere il consenso, come fa il M5S, senza però che Grillo voglia veramente uscire dall'euro, oppure ad altri soggetti che condividono il tema della sovranità monetaria, come Forza Nuova e Casa Pound, ma promuovono un modello di sviluppo affidato allo Stato e alle nazionalizzazioni, così come – su un altro versante – sono ostili ad Israele e coltivano pregiudizi nei confronti degli ebrei, posizioni che per noi sono assolutamente inaccettabili. 

Ecco perché Officina per l'Italia è un'opportunità straordinaria di cui ringraziamo i co-fondatori di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, per averla promossa. L'auspicio è che questa opportunità si traduca concretamemente e al più presto in una realtà per il bene degli italiani e per l'interesse supremo dell'Italia.