Giovedì 27 giugno ho avuto nella mattinata a Roma, come presidente di Io amo l'Italia, un incontro con i fondatori di Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto, in presenza dei due europarlamentari di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza e Marco Scurria. All'incontro hanno partecipato, come membri della delegazione di Io amo l'Italia, l'avvocato Paola Lanza e il consigliere provinciale di Ascoli Piceno Raffaele Tassotti.

L'esito dell'incontro è stato positivo. Ci siamo trovati d'accordo nell'individuazione nel riscatto della sovranità italiana nei confronti dello strapotere dell'Unione Europea la soluzione per la crisi strutturale della finanza, dell'economia, del diritto e della politica. Così come abbiamo concordato di partecipare insieme alle elezioni a cominciare dalle prossime elezioni europee del maggio 2014. Ci rincontreremo presto a Milano per definire il dettaglio dell'accordo politico ed elettorale.

Nel mio intervento ho evidenziato come oggi sia fondamentale superare la logica con cui i partiti hanno finora operato, presentandosi agli elettori con un programma e delle promesse chiedendo in cambio i voti, per poterli tradurre in favori agli elettori una volta conquistato il potere e favorire così il perpetuarsi del meccanismo promesse-voti-potere-favori. Questa logica oggi non funziona più perché agli italiani non bastano i favori ma hanno bisogno vitale del lavoro e dei soldi perché è la loro stessa sopravvivenza che viene messa a repentaglio dalla crisi. E nessun partito potrebbe da solo garantire il lavoro e le condizioni di vita dignitose per l'insieme degli italiani. Per conseguire questo traguardo, che diventa sempre più pressante ed impellente, è necessario che i partiti si coalizzino e operino insieme come governo solido e credibile del Paese, capace di dare una risposta concreta ai problemi reali dei cittadini.

Ecco perché, ho spiegato in serata in audioconferenza a un gruppo di amici di Io amo l'Italia, non ha più senso e sarebbe del tutto velleitario continuare a coltivare il nostro orticello, immaginando che la crescita dallo 0,1 allo 0,7 per cento dei consensi possa rappresentare un traguardo che meriti il nostro impegno in termini di tempo, dedizione, risorse umane e finanziarie.

Il passaggio da me proposto, da Io amo l'Italia a un nuovo movimento che si concepisce esplicitamente come cornice unitaria di tutti i soggetti politici che condividono il riscatto della nostra sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria e nazionale; il localismo che per Io amo l'Italia si traduce nel Federalismo dei Comuni e nella Repubblica presidenziale; un'economia sostenibile che assicuri l'autosufficienza alimentare ed energetica valorizzando il nostro patrimonio ambientale, culturale ed artistico (Turismo, Terra, Tecnologia); una società sana e viva salvaguardando la famiglia naturale e incentivando la nascita degli italiani; uno Stato che difenda l'interesse e la civiltà degli italiani bloccando l'immigrazione clandestina e contrastando l'invasione islamica. Ho proposto di chiamare questo movimento “Prima gli italiani”.

Con i fondatori di Fratelli d'Italia abbiamo concordato di promuovere sia all'interno del Parlamento europeo sia all'interno del Parlamento italiano un Gruppo di lavoro sul tema della sovranità monetaria e legislativa, che favorisca la diffusione tra i politici e i cittadini di un'informazione corretta sui temi fondamentali che concernono l'euro, la Banca Centrale Europea, il signoraggio bancario, l'emissione della moneta, la formazione del debito pubblico, il Fiscal Compact, il Fondo salva-Stati, il pareggio di bilancio, la preminenza delle direttive e dei regolamenti europei sulle leggi nazionali.

In parallelo faremo degli eventi pubblici con tutti coloro che condividono il principio e lo spirito di “Prima gli italiani”, inteso come movimento di aggregazione di tutti gli italiani che si ribellano alla dittatura finanziaria, europea, materialista, relativista, multiculturalista, immigrazionista e islamica mettendo al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità locale, i valori, le regole e il bene comune.

Insieme ce la faremo! Prima gli italiani!