Errare è umano, perseverare è diabolico. Che catastrofe quest'Occidente! Che fine ha fatto la o le “Primavere arabe” (a secondo della fantasia dei politici e dei giornalisti), di cui ci siamo invaghiti al punto da conferire nel 2011 sia il Premio Nobel per la Pace sia il Premio Sacharov per la Libertà? Il fallimento dell'Occidente s'incarna nell'immagine di due Presidenti egiziani, il dittatore laico Mubarak deposto dalla “rivoluzione popolare” e il dittatore islamico Morsi deposto dal “colpo di stato popolare”, entrambi detenuti in carcere con la stessa accusa di “tradimento”.

Ebbene come è possibile che l'Occidente sostenga sempre e comunque gli islamici di fronte alla successione degli stessi fatti: elezioni del capo dello Stato monitorate da osservatori internazionali, denunce di brogli da parte dei perdenti, crescita del malcontento popolare per la gravissima situazione economica ed occupazionale, rivolta popolare, pressioni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea per l'uscita di scena del “dittatore” o per prevenire la repressione violenta delle manifestazioni, intervento risolutivo delle Forze armate con la deposizione del “dittatore” e l'avvio di un processo di revisione della Costituzione e svolgimento di nuove elezioni? Perché gli islamici sarebbero stati gli artefici della “democrazia” con la deposizione di Mubarak mentre ora sarebbero le vittime della “dittatura” con la deposizione di Morsi, quando entrambi i processi sono avvenuti esattamente allo stesso modo? Perché le Forze armate sarebbero state dalla parte della “democrazia” quando nel 2011 costrinsero Mubarak a dimettersi, mentre ora sarebbero schierate con la “dittatura” costringendo Morsi a dimettersi? Perché le rivolte popolari del 2011 sarebbero state espressione della “Primavera araba” della libertà e della democrazia, mentre quelle odierne (14 milioni di egiziani in piazza e 22 milioni di firme raccolte contro Morsi) sarebbero una sorta di contro- “Primavera araba” a sostegno della “dittatura”? 

Schizofrenia? Esatto! Ma soprattutto: ipocrisia! Come è possibile che il 22 luglio i ministri degli Esteri dei Ventotto ci hanno rivelato, da un lato, la messa al bando dell' “ala militare” dell'Hezbollah libanese (nota come “Al-Muqāwama al-Islāmiyya” ovvero Resistenza islamica) in quanto “organizzazione terroristica” ma, dall'altro, l'intensificazione del dialogo con l' “ala politica” del Movimento sciita, in quanto “partito ufficiale” presente sia nel Parlamento sia nel Governo libanese? Ma lo sanno i geni che guidano le diplomazie europee che la distinzione tra “ala militare” e “ala politica” dell'Hezbollah esiste solo nella loro fantasia ed è categoricamente negata dai diretti interessati? Sofismi che maturano in seno alle diplomazie fallimentari come la distinzione fatta dall'amministrazione americana tra l' “ala moderata” e l' “ala radicale” dei Taliban afghani, a dispetto del loro sonoro e reiterato diniego, soltanto per promuovere costi quel che costi un dialogo che funga da copertura alla loro ritirata dall'Afghanistan che di fatto corrisponde all'insuccesso nella guerra contro il terrorismo islamico.

Unione Europea schizofrenica e ipocrita anche quando il 28 maggio decise di non rinnovare l'embargo sulle armi ai cosiddetti “ribelli” siriani, lasciando intendere che ciascuno Stato avrebbe avuto singolarmente la facoltà di agire come meglio gli aggrada. Bell'Unione! Per fortuna in extremis gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, dopo aver lungamente mostrato i muscoli, hanno fatto marcia indietro prendendo atto che le armi finirebbero nelle mani dei terroristi islamici di Jabhat Al Nousra (Fronte della Vittoria) legato ad Al Qaeda.  Anche al riguardo l'Unione Europea si dimostra schizofrenica ed ipocrita: perché si mette al bando l'ala militare di Hezbollah mentre non si assume nessun provvedimento contro Al Nusra che è per sua stessa ammissione un'organizzazione terroristica in quanto parte integrante di Al Qaeda?

La verità è che questo Occidente è votato al suicidio decidendo di sostenere sempre e comunque gli islamici, anche a dispetto dell'esito disastroso delle politiche finora attuate in Afghanistan, Iraq, Somalia, Yemen, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto e Siria. Perché? Per paura? Per interesse? Per collusione ideologica? Comunque sia: è votato al suicidio!

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