Mercoledì mattina, 9 ottobre, sono intervenuto alla prima riunione di Officina per l'Italia, svoltasi nella Sala della Regina a Montecitorio a Roma. Officina per l'Italia, organismo costituito su iniziativa di Fratelli d'Italia, si propone di “rilanciare il progetto di un nuovo centro-destra”. Comprende un Comitato politico, presieduto da Giuseppe Cossiga, con un Coordinamento di cui faccio parte insieme a Gianni Alemanno, Luciano Ciocchetti, Antonio Guidi, Giulio Terzi di Santagata, Adolfo Urso, Pasquale Viespoli, unitamente al Consiglio direttivo di Fratelli d'Italia.

Nel mio intervento (avevo come gli altri relatori 5 minuti a disposizione), ho innanzitutto doverosamente ringraziato Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, nonché il partito Fratelli d'Italia, per aver promosso Officina per l'Italia.

A seguire il testo del mio intervento:

“E' necessario da subito chiarire qual è l'identità e qual è la prospettiva del nuovo soggetto politico del centro-destra, se cioè sarà:

a. La confluenza in Fratelli d'Italia

b. Una federazione di soggetti

“Dobbiamo prendere atto che oggi abbiamo una straordinaria opportunità storica e irrepetibile da cogliere e valorizzare.

Il quadro che abbiamo dinnanzi è caratterizzato da un vero e proprio terremoto politico:

1)    Innanzitutto è finito il berlusconismo, un sistema di potere che ha visto per circa vent'anni Silvio Berlusconi protagonista assoluto della politica italiana, centro di gravità attorno a cui ruotava il sistema dei partiti, unico vero collante non solo del centro-destra ma soprattutto del centro-sinistra. La Lega Nord è moribonda. La destra è divisa.

2)    E' in crisi la partitocrazia che si sostanzia dello strapotere e dell'ingerenza dei partiti nell'economia, nella pubblica amministrazione e nella società.

3)    Almeno un terzo degli elettori sceglie di boicottare le urne perché delusi e diffidenti non solo nei confronti dei partiti ma dell'insieme delle istituzioni.

Per l'affermazione di un nuovo soggetto di centro-destra servono tre elementi:

1.     Un progetto politico alternativo a quello che da due anni il centro-destra e il centro-sinistra promuovono unitariamente convergendo nel governo delle larghe intese, che sta devastando l'economia reale e impoverendo gli italiani. Il progetto deve evidenziare con chiarezza non solo le colpe ma anche i colpevoli: la perdita della sovranità monetaria, la rinuncia all'80% della sovranità legislativa, la speculazione della finanza globalizzata, la partitocrazia, l'esorbitante costo dello Stato, il più alto livello di tassazione al mondo, la crisi dei valori e dell'identità nazionale, le ideologie del relativismo, dell'immigrazionismo e del filo-islamismo.

2.     Un metodo trasparente e partecipativo nell'elezione del gruppo dirigente del nuovo soggetto politico unitario con cui affronteremo le sfide elettorali, a partire dalle elezioni europee e amministrative del 2014.

3.     Azioni concrete che facciano toccare con mano agli italiani la bontà e il vantaggio nel sostenere il nuovo soggetto politico. Oggi più che mai gli italiani hanno bisogno di fatti e non si fidano più delle chiacchiere.

Sul piano dei contenuti il progetto politico del nuovo soggetto di centro-destra potrà aver successo se si baserà su due pilastri:

a. Il riscatto della nostra sovranità, a partire dalla sovranità monetaria

b. La salvaguardia della nostra civiltà, a partire dalla minaccia dell'immigrazionismo e del filo-islamismo.

Queste due istanze possono, ed è bene che all'interno del nuovo soggetto politico di centro-destra vengano declinate con graduazioni differenti, tra chi ad esempio – come il sottoscritto – promuove esplicitamente l'uscita dall'euro e tra chi promuove la riforma dello statuto della Banca Centrale Europea affinché possa diventare prestatore di ultima istanza, garante del debito sovrano degli Stati dell'Eurozona.

Lo stesso vale per l'istanza della salvaguardia della nostra civiltà, che concerne i temi cruciali dei valori e dell'identità, della famiglia e della natalità, dell'istruzione e della cultura, della giustizia e della sicurezza.

Ma dobbiamo evitare accuratamente di riproporre il contenitore-calderone dove, pur di inseguire la raccolta dei voti costi quel che costi, si mette insieme tutto e il contrario di tutto. E' vero che il contenitore-calderone ha funzionato in periodi di relativa tranquillità sociale e sviluppo economico. Ma è altrettanto vero che in una fase critica sul piano economico e sociale non funziona più, così come evidenzia la crisi del Pdl, del Pd, di Lista Civica e del M5S.

Oggi ci sono tutte le condizioni per farcela se avremo la capacità di considerare la realtà in modo oggettivo, se sapremo valutarla in modo obiettivo, se saremo determinati a operare in modo costruttivo per l'emancipazione degli italiani e la rinascita dell'Italia. Insieme ce la faremo!