Carissimi fratelli in Cristo,

la vostra preghiera è un sollievo per la mia anima così provata da tutto il dolore e l’orrore che si vive di giorno in giorno in Siria.

I ribelli islamici per la loro ferocia e crudeltà sono “l’incarnazione del male” e continuano a mietere vittime tra i cristiani rimasti nel paese.

I terroristi islamici di al-Nusra, grazie agli sforzi dell’esercito governativo, sono stati scacciati dal  villaggio di Ma’lula, ma hanno lasciato dietro di loro una scia di morte e distruzione.

Sfortunatamente i ribelli non sono fuggiti lontano, ma hanno sbarrato le vie di accesso al villaggio e i superstiti  rimasti sono sotto tiro dei cecchini che non permettono loro uscire dal villaggio.

“Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace”.

Queste le parole di Papa Francesco alla veglia della Pace da lui fortemente voluta, a cui hanno aderito tutti i cristiani di qualsiasi rito, perché alla violenza non si può rispondere con la violenza.

Dio nella sua infinita misericordia ha accolto la preghiera umile del suo popolo e miracolosamente ha fermato l’attacco alla Siria.

Purtroppo il giorno dopo, questa grande preghiera corale per la pace, ha scatenato ancora di più le violenze, la ferocia e le barbarie da parte dei ribelli islamici, al qaedisti, kamikaze,  nei confronti dei nostri fratelli cristiani, e hanno messo a ferro e fuoco tutti i quartieri cristiani, massacrando con una violenza inaudita, indistintamente uomini, donne e bambini che si rifiutavano di convertirsi all’islam.

Potrei descrivere decine di scene raccapriccianti a cui ho assistito, ma voglio scrivere ciò che hanno fatto ad una ragazza cristiana di Aleppo, la cui unica colpa è quella di credere in Dio e di non volerlo rinnegare.

I ribelli terroristi islamici al qaedisti, hanno legato la donna cristiana ad una colonna nella piazza centrale di Aleppo, sotto i suoi piedi le hanno messo il suo documento di identità in cui era scritto il suo credo religioso, e un altro foglio in cui era scritto che chiunque passava in quella piazza era obbligato a sputarle addosso perché “infedele” e lasciata li spogliata della sua dignità, lasciata li a soffrire  sotto gli occhi assetati di sangue  dei suoi crudeli persecutori. Migliaia di morti nella terra siriana, e ai sopravvissuti non è rimasto nulla.

La fede ci insegna che il male si può combattere e respingere solo con la Misericordia di Dio, e l’arma più potente che abbiamo è proprio la preghiera,  ma “come la vedova che getta due spiccioli, dando nella sua miseria tutto ciò che aveva per vivere” (Lc 21), vi chiedo di sostenerci anche voi con i vostri “spiccioli” perché i nostri fratelli cristiani hanno bisogno di cibo per sopravvivere, ed io senza il vostro aiuto e sostegno, con le mie sole forze non riesco a sfamarli.

Il cibo è il bene di prima necessità ma urgono medicine, latte per bambini, acqua, coperte, gasolio ecc.. abbiamo bisogno di tutto.

Confido nel vostro sostegno e aiuto, e nella vostra fervente preghiera a Maria Regina della Pace.

Vostro fratello in Cristo.

Padre Nader Jbeil
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