COLLE DI VAL D'ELSA - Il 19 Maggio del 2013, il giornalista, scrittore ed europarlamentare, Magdi Cristiano Allam, nato in Egitto e nel 2008 convertitosi al Cristianesimo, dalle colonne de Il Giornale scriveva: "A Colle Val D'Elsa la nuova moschea italiana megafono dell'integralismo islamico". E ancora: "Stiamo assistendo, per molti inconsapevolmente per altri irresponsabilmente, all'evoluzione della specie dell'islamicamente corretto in Italia. All'inizio c'è stata la Moschea di Segrate, la prima con cupola e minareto, concessa in ambito locale in ossequio alla volontà della comunità islamica straniera di mettere radici nel nostro Paese. Dopo è sorta la Grande Moschea di Roma, finanziata dall'Arabia Saudita, voluta in ambito nazionale dalla classe politica che ha governato nella Prima Repubblica come monumento alla scelta dell'Italia di allearsi e di sottomettersi ai detentori del dio petrolio sulle altre sponde del Mediterraneo. Ora, finalmente, nel contesto della globalizzazione ispirata dal multiculturalismo e dalla finanza speculativa, si inaugurerà la Moschea di Colle Val D'Elsa voluta ed amministrata da un'istituzione pubblica italiana, il Comune (gestito da sempre dai comunisti e dai loro discendenti), finanziata con complessivamente 500 mila euro da una banca italiana, il Monte dei Paschi di Siena, per il tramite della sua Fondazione (anch'essa nelle mani dei comunisti e dei loro discendenti). Così come sarà la prima moschea che in Italia rappresenterà e fungerà da cassa di risonanza della cosiddetta Primavera araba".
Riguardo a quest’ultimo argomento della cosiddetta “Primavera araba”, Magdi Allam, che fra l’altro, è sotto scorta, ha un pensiero altrettanto chiaro: “La più colossale menzogna mediatica che ha consentito l'avvento al potere degli integralisti e degli estremisti islamici proprio di fronte a casa nostra, accettando generose donazioni del Qatar e dell'Arabia Saudita (il costo complessivo della moschea è di 1,5 milioni di euro), che sono proprio quelli che finanziano i terroristi islamici che stanno massacrando cristiani e minoranze islamiche non sunnite”.
Gli italiani e tutto il mondo, ricordano bene, le immagini delle popolazioni del Nord Africa scendere in strada per protestare e chiedere una ventata di novità. Egitto, Tunisia ecc. Neanche a farlo apposta, proprio oggi, anche in Tunisia, dopo i recenti fatti egiziani, dove i Fratelli Musulmani sono stati scalzati dai militari, il partito islamista Ennahda, tacciato di essere filo-integralista, è in serie difficoltà per le proteste di piazza.
Pensiero chiaro, chiarissimo, quello di Allam. Quel giorno, per Colle è arrivato. Oggi c’è stata l’inaugurazione della Moschea, fortemente voluta dalle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni. Esempio di democrazia? Di multiculturalismo? “Ho seguito attentamente la vicenda della Moschea di Colle - ha commentato Allam, raggiunto telefonicamente - e partecipai anche di persona alle trattative con il Sindaco Brogioni, Feras Jabareen, capo della comunità musulmana di Colle e all’epoca, immaginavo che quest’ultimo, fosse persona moderata e che non avesse nulla a che fare con l’UCOII (Unione delle Comunità ed Organizzazione Islamiche in Italia). Poi scoprii di essere stato ingannato perché Jabareen è parte integrante dell’UCOII. L’associazione islamica che ha negoziato con il Comune di Colle e che ha ottenuto dei soldi a fondo perduto da parte della Fondazione MPS è parte integrante dell’UCOII e nell’accordo si parla del fatto che questo bene entra a far parte dei beni demaniali dell’UCOII stessa. Questo è un fatto gravissimo perchè non solo è una Moschea finanziata da parte di una Banca italiana e da un’amministrazione comunale ma anche perché nasce da un accordo tra Comune e la cosiddetta Associazione Islamica di Colle con un organo gestionale al cui interno ci sono rappresentanti sia del Comune che della comunità islamica. C’è dunque una legittimazione da parte di un amministrazione pubblica italiana a una Moschea dell’UCOII che in Italia, sul piano ideologico rappresenta i Fratelli Musulmani”.
Sta soprattutto qui la preoccupazione di Allam, nel collegamento tra l’UCOII e i Fratelli Musulmani, da poco scalzati dall’esercito, per esempio in Egitto, anche per essere stati tacciati di filo-integralismo. Per questo Allam, considera la cosiddetta “Primavera araba” una menzogna mediatica, perché nei Paesi dove è avvenuta ha portato al potere formazioni islamiste non certo moderate. “I Fratelli musulmani sono un movimento estremista islamica - incalza Magdi Allam – che anche recentemente anche in Egitto, in Siria, sta dimostrando la sua efferatezza, la sua determinazione nell’imporre la legge coranica”. Collegamento diretto, quindi, tra UCOII e Fratelli Musulmani: “ E’ un tema che ho già affrontato in passato. Diciamo che l’UCOII non fa parte ufficialmente dai Fratelli Musulmani, di fatto gli elementi di spicco dell’UCOII sono rappresentanti di associazioni che rappresentano i Fratelli Musulmani. Per esempio – continua Allam - Anche alle ultime elezioni in Tunisia, ci sono stati un paio di giovani tunisini residenti in Italia che hanno partecipato alle elezioni in Tunisia nelle file di Ennahda che sono i Fratelli Musulmani in Tunisia. Non c’è un inquadramento ufficiale, ma c’è sicuramente una adesione ideologica che non viene mai smentita questa contiguità ideologica da parte dei personaggi dell’Ucoii che frequentano ambienti legati ai Fratelli Musulmani. Questo è il punto” .
“Il Comune di Colle – incalza Allam – ha fatto un grave errore. Si è prestato a questa costruzione". No alle moschee, quindi? “Sono decisamente contrario alla presenza di moschee in Italia. Oggi la priorità è quella di porre un argine all’invasione islamica, che sull’altra sponda del Mediterraneo sta dilagando e che anche in Italia ed Europa sta avvenendo attraverso proprio la rete delle moschee, delle scuole coraniche, degli enti assistenziali e finanziari e, nel caso della Gran Bretagna, addirittura attraverso i tribunali islamici. Dobbiamo essere molti rigorosi in questo. No alle nuove moschee in Italia. Una volta che ci sono diventando degli avamposti , delle fortezze al cui interno poi si crea uno Stato nello Stato”. E con la libertà religiosa, uno dei motivi cardine dei “fautori” del progetto Moschea? Come la mettiamo? “Tengo a precisare, però, che è opportuno distinguere tra le persone e le religioni, tra i musulmani come persone e l’Islam come religione. Riconosco pari dignità alle persone di ogni fede. Rispetto per tutti indistintamente, ma non è affatto vero che tutte le religioni siano uguali. L’Islam non è una religione che rispetta i diritti fondamentali della persona. Rispetto, quindi, per le persone e per la libertà religiosa, ma per l’Islam e le moschee è un altro discorso, noi non possiamo essere islamici degli islamici. Temiamo presente che le moschee nei paesi islamici sono considerate luoghi da tenere sotto stretta sorveglianza. Quando in Egitto, per esempio, l’esercito ha deciso di porre fine all’arbitrio dei Fratelli Musulmani, in quel momento al potere, è dovuto piombare dentro una delle loro moschee, dal cui minareto i Fratelli Musulmani sparavano contro l’esercito e ha dovuto fare piazza pulita dentro la Moschea. Quindi – conclude Allam - la moschee non sono l’equivalente delle chiese o delle sinagoghe. Questo dobbiamo tenerlo presente. E’ pur vero che i musulmani non sono terroristi, ma è pur vero che tutti i terroristi islamici sono diventati terroristi dentro le Moschee. Io stesso sono testimone di due imam della Moschea di Roma, espulsi dall’Italia per le loro prediche infuocate. Queste sono le Moschee…”