"Siamo stati fermati da due pick-up con a bordo uomini armati. I primi giorni eravamo bendati: ho avuto paura di essere ucciso. Forse tre gruppi ci hanno 'gestito'". E' il racconto che Domenico Qurico ha fatto oggi ai pm della Procura di Roma sui suoi 150 giorni di prigionia in Siria. Rispondendo alle domande dei magistrati il giornalista ha aggiunto che "da subito sono state molto dure le condizioni in cui siamo stati tenuti. Il mangiare era dato una volta al giorno al massimo". L'inviato ha detto, inoltre, di aver tentato per due volte la fuga assieme a Pierre Piccinin, ma dopo essere stato bloccato nuovamente dai suoi rapitori ha dovuto subire due finte esecuzioni. "Ho il sospetto di essere stato gestito da tre diversi gruppi ribelli", ha detto ancora il giornalista ai magistrati.

Quirico: gas, io non so che non e' stato Assad - "E' folle dire che io sappia che non è stato Assad a usare i gas": lo afferma Domenico Quirico secondo quanto riferisce La Stampa.

Sul sito del suo giornale, l'inviato della Stampa sull'utilizzo dei gas in Siria afferma: "Eravamo all'oscuro di tutto quello che stava accadendo, anche dell'attacco con i gas. "Un giorno - ha raccontato Quirico - dalla stanza in cui venivamo tenuti prigionieri, attraverso una porta socchiusa, abbiamo ascoltato una conversazione in inglese via Skype che ha avuto per protagoniste tre persone di cui non conosco i nomi. Uno si era presentato a noi in precedenza come un generale dell'Esercito di liberazione siriano. Un secondo, che era con lui, era una persona che non avevo mai visto. Anche del terzo, collegato via Skype, non sappiamo nulla". "In questa conversazione - prosegue la ricostruzione di Quirico - dicevano che l'operazione del gas nei due quartieri di Damasco era stata fatta dai ribelli come provocazione, per indurre l'Occidente a intervenire militarmente. E che secondo loro il numero dei morti era esagerato". "Io non so - ha continuato Quirico - se tutto questo sia vero e nulla mi dice che sia così, perché non ho alcun elemento che possa confermare questa tesi e non ho idea né dell'affidabilità, né dell'identità delle persone. Non sono assolutamente in grado di dire se questa conversazione sia basata su fatti reali o sia una chiacchiera per sentito dire, e non sono abituato a dare valore di verità a discorsi ascoltati attraverso una porta".

Piccinin, non è stato regime Assad a usare gas'' - E' un dovere morale dirlo. Non è il governo di Bashar al-Assad ad avere utilizzato il gas sarin o un altro gas nella periferia di Damasco''. Così Pierre Piccinin alla radio RTL-TVi, dicendo di avere sorpreso una conversazione tra ribelli in proposito insieme a Quirico.

Audizione giornalista in Procura - E' terminato dopo circa tre ore e mezza l'audizione di Domenico Quirico. Il giornalista ha lasciato l'ufficio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo da una uscita secondaria in modo da dribblare i tanti cronisti e fotografi presenti a piazzale Clodio.

Quirico: tweet Calabresi, ha riabbracciato la moglie - ''Domenico Quirico ha riabbracciato sua moglie e rimesso la cravatta che porta sempre''. Così il direttore de 'La Stampa' Mario Calabresi in un nuovo tweet con allegata una foto che mostra il giornalista liberato ieri in giacca e cravatta mentre parla al cellulare.

Quirico: figlie, lo abbiamo visto provato - Le figlie di Domenico Quirico, Eleonora e Metella, hanno sentito il padre al telefono e non vedono l'ora di abbracciarlo. Ma, dalle immagini in tv, non nascondono di averlo visto "molto provato". "Non si può certo dire che abbia la stessa faccia di quando era partito - hanno detto parlando brevemente al citofono con i giornalisti in attesa fuori della loro casa a Govone -. Abbiamo visto le immagini in tv, come tutti. Ora mamma è a Roma. Non vediamo l'ora che rientrino a casa. Ma non sappiamo dire quando".

Direttore La Stampa, non gli hanno risparmiato nulla - "E' stato un sequestro terribile e molto pesante: non gli è stato risparmiato nulla". Così il direttore del quotidiano La Stampa, Mario Calabresi, parlando in Procura a Roma con i giornalisti che stanno seguendo l'interrogatorio dell'inviato tornato libero ieri dopo 5 mesi di prigionia in Siria. Il direttore del quotidiano ha aggiunto che "Domenico sta bene ma anche se molto affaticato. Ha in testa un diario lucido di questi 150 giorni di prigionia".

Governo belga ringrazia Italia per Piccinin - ''Il governo belga ringrazia le autorità italiane'' per ''l'eccellente collaborazione'' nella gestione del rapimento e della liberazione dell'insegnante belga Pierre Piccinin, ostaggio dei ribelli siriani per cinque mesi in insieme al giornalista de 'la Stampa' Domenico Quirico. ''Le auorità belghe'', si legge poi nella nota diffusa da Bruxelles che ricorda i ''contatti regolari'' tenuti con Roma, ''sono state informate dai loro omologhi italiani della liberazione dei due ostaggi la sera di domenica''.

Atterrati a Ciampino in nottata - E' atterrato poco prima di mezzanotte e 30 all'aeroporto di Ciampino l'aereo con a bordo il giornalista Domenico Quirico e lo studioso belga Pier Piccinin, rapito insieme a lui 5 mesi fa in Siria. L'inviato della Stampa sara' ascoltato oggi in Procura a Roma, prima di raggiungere la sua famiglia a Govone in provincia di Cuneo. Domenico Quirico , in buone condizioni anche se stanco, e' sceso dall'aereo ed ha abbracciato il ministro degli Esteri Emma Bonino, che lo attendeva ai piedi della scaletta dell'aereo. Quirico indossava un giubbotto grigio chiaro. Il giornalista ha detto di 'non essere stato trattato bene' e di 'avere avuto paura', in una breve dichiarazione ai colleghi. Alla domanda di come fosse stato trattato durante la prigionia, Quirico ha abbozzato un sorriso ironico e ha detto ''non bene''. L'inviato ha poi ammesso di 'aver avuto paura' e di essere vissuto per cinque mesi ''come su Marte''. Le sue condizioni di salute e psicologiche appaiono comunque ottime. Quirico trascorrera' la notte a Roma. Domani sara' interrogato dagli inquirenti e raggiunto nella capitale dalle figlie e dalla moglie. 'Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa', ha concluso.

Piccinin, abbiamo tentato fuga due volte - Domenico Quirico e Pierre Piccinin hanno cercato di scappare due volte durante la loro prigionia in Siria. Lo ha raccontato l'insegnate belga in un'intervista alla radio Bel RTL. Una di queste, dopo due giorni di fuga, sono stati ricatturati e puniti ''in maniera molto pesante'' per il gesto.

Con Quirico ''abbiamo cercato di scappare due volte. Una volta, abbiamo approfittato del momento della preghiera e ci siamo impadroniti di due kalashnikov'', ha raccontato Piccinin. ''Per due giorni abbiamo attraversato la campagna prima di ricadere nelle mani dei rapitori e poi di farci punire molto seriamente per questo tentativo d'evasione''.

Piccinin, Domenico subì due false esecuzioni - Domenico Quirico ''ha subito due false esecuzioni con una pistola''. Lo ha rivelato l'insegnante belga Pierre Piccinin, il suo compagno di prigionia, alla radio Bel RTL. Il giornalista de 'La Stampa' e l'insegnante belga, ha raccontato quest'ultimo, hanno subito ''violenze fisiche molto dure''. Ora ''fisicamente va bene, nonostante le orribili torture che abbiamo subito, Domenico ed io'', ha detto alla radio Piccinin, nonostante ''umiliazioni, vessazioni, false esecuzioni. Domenico ha subito due false esecuzioni con una pistola''