Carissimi fratelli e sorelle, sono Padre Nader Jbeil.

Purtroppo, tre giorni fa, delle persone armate (terroristi islamici) sono entrate nel mio ufficio di Damasco in mia assenza. Hanno distrutto tutto, ma non è questo il problema: ho nel cuore un dolore ancora più grande perché, durante questa incursione, hanno rapito mia nipote Mimo (Miryam), l'unica figlia di mia sorella Rima. Miryam ha appena 15 anni.

Ora sono a Damasco e sono riuscito a contattare il gruppo islamico che l’ha rapita: stiamo cercando di trattare.

L’unica nota positiva è data dal fatto che è ancora viva.

Quotidianamente vengono rapite molte ragazze ed io mi impegno costantemente e nel difendere i cristiani perseguitati e nel salvarli dalla violenza.

Sono stato, e continuo ad essere presente fra loro: fra feriti, moribondi, anziani, bambini ed orfani. Sono fra chi non ha più nulla. Ho vissuto, e vivo, la loro disperazione e sono la loro voce in Italia ed in Europa.

Ora tocca a me sentire questa spada che mi sta spezzando il cuore e l’anima.

Rimaniamo sempre uniti nella preghiera. Una preghiera coraggiosa, fiduciosa e costante.

Vostro fratello in Cristo

 

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