L'Associazione “Salviamo i cristiani” lancia un appello al ministro dell'Interno Angelino Alfano per assicurare una adeguata protezione a Sherif Azer, cittadino italiano, cristiano copto nato in Egitto, rappresentante della Comunità Cristiana Copta di Torino e vice-presidente dell'Associazione “Salviamo i cristiani”. Azer ha subito due aggressioni in una settimana nel quartiere di Porta Palazzo a Torino da parte di estremisti islamici che hanno esplicitato la loro volontà di ucciderlo accusandolo infondatamente di aver oltraggiato Maometto e di aver offeso l'islam non rispettando il digiuno nel mese islamico del Ramadan.

Azer era stato una prima volta barbaramente aggredito lo scorso 18 luglio verso le 17,30 sotto la sua abitazione in Corso Giulio Cesare 24 (quartiere di Porta Palazzo) da una decina di islamici con catene, calci e pugni al grido “Noi ti ammazziamo cristiano di merda”, strappandogli il crocifisso dal collo, dopo aver ammesso di non osservare il Ramadan, il digiuno islamico ed essersi rifiutato di ripetere una formula rituale attestante l'appartenenza all'islam “Salli ala al Nabi” (Glorifica il profeta Maometto). Ricoverato al Pronto soccorso i medici hanno riscontrato lesioni per fortuna non gravi in varie parti del corpo prescrivendogli 10 giorni di convalescenza.

La seconda aggressione è avvenuta il 24 luglio verso le 13,45 in Piazza della Repubblica sempre nel quartiere di Porta Palazzo. Mentre usciva dalla Banca San Paolo è stato avvicinato da un islamico egiziano. Azer l'ha riconosciuto perché faceva parte del gruppo degli islamici che l'aveva aggredito il 18 luglio. Coraggiosamente Azer ha cercato di bloccarlo per consegnarlo alla polizia. L'islamico si è ribellato e Azer gli ha mollato uno schiaffo con lo scopo di intimidirlo e indurlo a fermarsi. In quel momento lui ha urlato che Azer avrebbe oltraggiato il profeta Maometto. Sono spuntati prima un gruppo di islamici egiziani e poi è arrivato un secondo gruppo di islamici marocchini. Hanno iniziato l'aggressione a Azer che si è difeso grazie ad un ombrello che aveva con sé. Azer è corso in direzione di un taxi, l'ha fermato e ha supplicato il conducente di chiamare la polizia perché – ha detto testualmente - “gli islamici mi vogliono uccidere”. Per fortuna sono intervenuti subito sia i soldati dell'Esercito addetti alla sicurezza sia la polizia. Azer è stato tratto in salvo e alcuni degli islamici sono stati arrestati. Azer ha sporto denuncia. Polizia e Digos sono ora sulle tracce degli altri islamici che hanno partecipato alla duplice aggressione.

Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il sindaco di Torino Piero Fassino hanno espresso la loro solidarietà a Azer.

Il 24 luglio si è svolta una manifestazione di solidarietà a Azer, contro la violenza islamica, per il riscatto della sovranità e il ripristino della legalità a Porta Palazzo a cui hanno partecipato Silvana De Mari, scrittrice e presidente di Salviamo i cristiani;

Magdi Cristiano Allam, parlamentare europeo e presidente di Io amo l'Italia; Ilda Curti, assessore per l'integrazione del Comune di Torino (in rappresentanza del sindaco Piero Fassino); Augusta Montaruli, consigliere Regionale Fratelli d'Italia; Giampiero Leo, consigliere Regionale Pdl; Maurizio Marrone, Capo Gruppo Fratelli d'Italia al Comune di Torino; Silvio Magliano, vice Presidente Pdl nel Consiglio Comunale di Torino; Emanuel Segre Amar della Comunità ebraica di Torino; Enza Furnari, consigliere Circoscrizione 3 di Torino; Giuseppe Grande, sindaco di Moriondo; Carlo Verra, ex-presidente del Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi; Emanuele Pertusio, assessore al Comune di Moriondo; Daniele Zaia, segretario del Comune di Moriondo; Padre Ambrogio, della Chiesa ortodossa russa di Torino; Walter Maccantelli, consigliere nazionale di Alleanza Cattolica; Miriam Visalli del Centro Pannunzio. Il senatore del Pdl Lucio Malan e l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza hanno aderito alla Manifestazione.

Il messaggio della manifestazione ha voluto essere innanzitutto la solidarietà a Sherif Azer, cittadino italiano e cristiano esemplare che ha il coraggio di dialogare con i musulmani, nell'assoluto rispetto delle persone, per far conoscere civilmente la realtà dell'islam e del cristianesimo; la condanna della duplice vile aggressione a un rappresentante della Comunità Cristiana Copta di Torino; la richiesta alle autorità dello Stato e delle Istituzioni locali ad assumere tutti i provvedimenti politici e amministrativi atti a prevenire il ripetersi di simili attentati di stampo terroristico e, nel caso specifico, a restituire alla legalità e all'italianità Porta Palazzo che è stata trasformata in una zona extraterritoriale dove imperversano l'arbitrio e la sharia, la legge islamica, ai danni dell'interesse e della sicurezza dei residenti italiani e degli stranieri che vivono nella condivisione della civile convivenza.

Si stima che solo a Torino risiedano oltre 2 mila cristiani copti su un totale di circa 40 mila in tutt'Italia. La quasi totalità sono integrati nella realtà socio-economica e in parte hanno acquisito la cittadinanza italiana, come è il caso della famiglia Azer, moglie e 4 figlie con cittadinanza italiana, con una avviata attività di imprenditore edile. Purtroppo anche in Italia i cristiani copti subiscono le violenze inflitte loro dagli islamici in Egitto.

L'Associazione “Salviamo i cristiani” sollecita il ministro Alfano ad assicurare una adeguata protezione a Azer per dissuadere gli estremisti islamici dal ripetere le loro aggressioni di stampo terroristico. Sarebbe assai grave che dopo due attentati in una settimana da cui si è miracolosamente salvato, non si assumessero dei provvedimenti atti a porre fine a un comportamento inequivocabilmente illegale e che minaccia il diritto alla vita di un cittadino italiano.

“Salviamo i cristiani” non è un'associazione religiosa ma un'associazione di rispetto dei diritti fondamentali della persona alla vita, alla dignità e alla libertà, prendendo atto che oggi più che mai sono proprio i cristiani le principali vittime al mondo della violazione di tali diritti ovunque nel mondo.

Silvana De Mari

Presidente dell'Associazione “Salviamo i cristiani”