MOZIONE CONCLUSIVA DEL CONGRESSO DI FONDAZIONE DI FRATELLI D’ITALIA – ALLEANZA NAZIONALE

IN NOME DEL POPOLO SOVRANO

Il Congresso di fondazione di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale riunito a Fiuggi l’8 e il 9 marzo ha approvato la relazione del Presidente Giorgia Meloni, unitamene al seguente documento:

La crisi economica e morale che da anni ha devastato la nostra Nazione deve trovare una forte risposta, completamente alternativa alle superficiali e contraddittorie riforme proposte dagli ultimi governi che si sono succeduti. È necessario agire su due versanti: riforme interne per rilanciare l’autorità dello Stato e la competitività del sistema produttivo e, contemporaneamente una forte ripresa della sovranità nazionale in Europa e nell’economia globale.

Le riforme interne devono garantire la sovranità popolare come fondamento dell’autorità dello Stato, di fronte a tutti gli interessi particolari, ai poteri forti, ai conflitti istituzionali e all’eccesso di federalismo secessionista che si è registrato in questi anni. Solo così gli italiani potranno trovare un punto di riferimento saldo per garantire il merito delle persone, la competitività delle imprese e la solidarietà delle famiglie.

Vogliamo l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e un cambiamento della forma di governo che garantisca al Premier la facoltà di revocare i Ministri; una riduzione dei poteri legislativi delle Regioni con la revisione del titolo V della Costituzione; l’abolizione del bicameralismo con la creazione di un Senato delle Autonomie che rispetti realmente l’equilibrio democratico e che non preveda Senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica.

Vogliamo una riforma della legge elettorale che garantisca, attraverso le preferenze, la possibilità di scelta agli elettori per evitare un Parlamento di nominati scelti dalle segreterie dei partiti.

Vogliamo rompere l’oppressione fiscale che colpisce tutti gli italiani, attraverso una forte riduzione delle tasse, a cominciare dal cuneo fiscale che grava sul lavoro e sulle imprese, finanziata attraverso una lotta all’evasione fiscale che si basi non su operazioni poliziesche ma sul contrasto di interessi. Per questo vogliamo permettere ai contribuenti di scaricare tutte le fatture dalla dichiarazione dei redditi in modo da fare emergere l’economia in nero. È necessario un forte taglio alla spesa pubblica attraverso l’azzeramento dei costi della politica, la riduzione degli sprechi e la semplificazione dell’architettura istituzionale con la riduzione del numero delle regioni.

Vogliamo tutelare le imprese e le famiglie italiane da ogni forme di oppressione burocratica, con i condono delle cartelle esattoriali nella parte relativa agli interessi e sanzioni, sospendendo i versamenti pe tutti coloro che sono in reali difficoltà economiche, garantendo i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la reale compensazione tra le tasse e i pagamenti. Vogliamo che le burocrazie statali e locali non siano i killer che uccidono le imprese e le famiglie.

Vogliamo un modello di sviluppo che si fondi realmente sulle vocazioni naturali e sulle competenze distintive del nostro Popolo, difendendo gli asset strategici, i campioni nazionali e i distretti produttivi del Made in Italy, dallo shopping operato dalla finanza internazionale e dai gruppi internazionali stranieri. Puntiamo a un’integrazione delle potenzialità di sviluppo delle regioni settentrionali con il Mezzogiorno d’Italia, tutelando le piccole e medie imprese dalla stretta creditizia, dal peso della burocrazia, dal condizionamento della corruzione e da tasse inique come l’Irap. Vogliamo valorizzare la vocazione culturale, turistica, agroalimentare e ambientale dei nostri territori. Vogliamo vincere la crisi demografica del nostro Popolo, introducendo realmente il quoziente familiare per tutelare le famiglie numerose e introducendo una radicale diminuzione dell’imposizione fiscale per tutte le famiglie che crescono più di due figli. La tutela della vita, dal concepimento alla morte naturale, è la base della dignità della persona umana e n carattere irrinunciabile della nostra cultura nazionale.

Vogliamo difendere realmente i più deboli e il ceto medio impoverito, smantellando le burocrazie sociali inefficienti, puntando sulla sussidiarietà orizzontale che valorizza le associazioni de no profit, la scelta delle famiglie e la libertà sociale. Difenderemo la spesa sociale da qualsiasi taglio ma vogliamo garantire che tutte queste risorse arrivino realmente a chi ne ha bisogno.

Vogliamo garantire la sicurezza e la legalità, insieme ai valori etici della società italiana, combattendo contro ogni forma di criminalità organizzata a cominciare dalle mafie che stanno invadendo non solo il Mezzogiorno ma tutto il territorio italiano; rifiutando radicalmente la scorciatoia delle amnistie e dei condoni, che non servono a svuotare le carceri ma offendono la dignità di chi ha subito gli effetti del crimine; combattendo ogni forma di corruzione politica, burocratica ed economica; contrastando la diffusione del gioco d’azzardo e delle slot machine che stanno trasformando la ludopatia in una vera emergenza nazionale.

Vogliamo difendere i diritti della cittadinanza italiana, bloccando i flussi migratori fino a quando il tasso di disoccupazione in Italia sarà superiore alla media europea; rifiutando lo ius soli che introduce un automatismo inaccettabile nella acquisizione della cittadinanza; mantenendo il reato di immigrazione clandestina e garantendo a tutti gli immigrati regolari un percorso chiaro e rigoroso per ottenere la cittadinanza solo quando questa è realmente matura e meritata.

Ma tutto questo sarebbe inutile se non fosse abbinato a una forte ripresa della sovranità nazionale che superi l’inaccettabile condizione di subalternità che l’Italia vive in Europa e nell’economia globale.

Per questo vogliamo uscire dall’Euro, una moneta applicata a un’area economica non omogenea, troppo forte per la nostra economia, che crea problemi di competitività alle nostre imprese. Per questo l ‘Euro è diventato uno strumento di egemonia della Germania sui paesi meridionali, un vincolo recessivo per la nostra economia e l’alibi per imporre all’Italia trattati devastanti come il Patto di stabilità e come il Fiscal Compact. Se l’Italia non esce dall’Euro rimane forte il rischio di trovarci nella stessa situazione in cui oggi si trova la Grecia e sono le autorità europee che ci devono convincere del contrario. Per questo i nostri parlamentari europei non aderiranno al Partito popolare Europeo e, fin da oggi, viene dato mandato al Presidente nazionale di trovare in Italia e in Europa nuove alleanze in grado di difendere l’Europa dei popoli e delle autonomie dall’oppressione burocratica e tecnocratica di Bruxelles.

Vogliamo difendere il Made in Italy dalla concorrenza sleale delle merci che vengono prodotte in paesi che non rispettano le regole sociali e ambientali, un vero dumping che rischia di trasformare tutta l’economia globale in una giungla di concorrenza selvaggia senza regole e senza diritti. Non bisogna temere le accuse di “protezionismo” perché tutti i Paesi, attraverso vincoli sanitari ed economici, proteggono il proprio mercato interno da squilibri commerciali troppo forti. Il Made in Italy deve essere difeso nel commercio internazionale con delle regole precise che garantiscano il valore delle etichette, la tracciabilità e la riconoscibilità dei prodotti: questo è un interesse dei nostri produttori ma anche dei consumatori di tutto il mondo che vogliono acquistare il vero Made in Italy.

La sovranità nazionale si misura anche con la difesa dei nostri interessi nazionali e dei diritti degli italiani in tutti gli scenari internazionali. Il simbolo di questa difesa sono oggi i nostri due Marò detenuti ingiustamente in India, che devono essere immediatamente liberati. Se questo non avverà il governo italiano deve avere il coraggio di ritirare tutti i nostri soldati dalle missioni militari di pace, perché non sarà più credibile nessuna tutela dei nostri ragazzi in divisa, che rappresentano, insieme alle forze di polizia, l’anima della Nazione, rischiando ogni giorno la vita per difendere la nostra libertà, la nostra sicurezza, il futuro dei nostri figli e dell’Italia.

Per realizzare tutti questi obiettivi è necessario creare in Italia un “Partito della Nazione”, ovvero un movimento politico che metta l’interesse nazionale prima di ogni cosa e che riproponga l’autorità e la sovranità dello Stato-Nazione. Solo la casa comune della Destra italiana, che oggi stiamo costruendo, può garantire questa azione politica.

Il nuovo soggetto politico che raccoglie l’innovazione di Fratelli d’Italia, l’eredità di Alleanza Nazionale, il lavoro dell’Officina per l’Italia, vuole far pesare questo percorso all’interno del centrodestra italiano, rifiutando mediazioni al ribasso e compromessi finalizzati soltanto a risultati immediati. Per costruire le nuove alleanze del centrodestra poniamo come condizione irrinunciabile lo svolgimento di primarie di coalizione per la scelta del candidato Premier e un programma ambizioso, realistico e chiaro, in cui gli interessi permanenti della Nazione italiana siano realmente al primo posto.

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ribadisce la necessità, non appena approvata la nuova legge elettorale, di convocare subito nuove elezioni, per porre termine al terzo governo insediato per una decisione del Presidente della Repubblica senza legittimazione popolare.

Solo tornando alla sovranità popolare si può conferire a un nuovo Governo la forza politica e programmatica per portare l’Italia fuori dalla crisi, avviando le riforme radicali e la ripresa di dignità nazionale che gli italiani aspettano da troppo tempo.

 

Fiuggi, 9 marzo 2014