Lo smantellamento dell'euro come unica possibilità per salvare l'Europa.

Il 15 maggio su Bloomberg è stato pubblicato un articolo di tre economisti europei - Brigitte Granville, Hans-Olaf Henkel  e Stefan Kawalec – Save Europe: Split the Euro che prospetta senza mezzi termini lo smantellamento dell'euro come unica possibilità per salvare l'Europa.
In una situazione in cui Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e Cipro sono intrappolati nella recessione e non possono riconquistare la competitività svalutando le loro monete, i tre autori sottolineano come il circolo vizioso di risentimento e populismo a sud e un rafforzamento del nazionalismo a nord stanno lacerando l'unione. La moneta unica ha fissato - anzi, ha peggiorato - il divario di competitività causato dalle differenze nei tassi di inflazione e nei costi unitari del lavoro. A meno che non vi sia una compensazione derivante dall'aumento della domanda estera - con i paesi in surplus, in particolare la Germania, che intraprendono una politica di stimolo che aumenti un po' l'inflazione - un' "austerità" di questo tipo metterà a repentaglio la crescita economica e, quindi, le finanze pubbliche dei paesi in deficit. 
Gli Stati Uniti d'Europa potrebbero salvare la situazione?, si domandano a conclusione dell'articolo i tre autori. Alcuni tra i primi fautori dell'euro hanno riconosciuto alla fine degli anni '90 che il progetto comportava che "l'economia doveva guidare la politica." Essi vedevano la moneta unica come un modo per mettere il continente su un percorso irreversibile verso una piena unione politica - un obiettivo che gli elettori europei avrebbero rifiutato se gli fosse stato chiesto in maniera diretta. Una divisione del sistema dell'euro sarebbe nel migliore interesse sia della Francia che dell'Europa, perché accelererebbe il ritorno alla crescita economica dell'UE - l'unica sicura garanzia di stabilità e unità europea.

Per la traduzione completa dell'articolo si rimanda a: http://vocidallestero.blogspot.it/2013/05/salviamo-leuropa-sciogliamo-leuro.html#more